Una piccola isola vulcanica ai margini estremi del Mediterraneo meridionale, Tari. Uno squisito resort di lusso arrampicato sulle rocce, Villa Metaphora. Pochi ospiti internazionali, ricchi e famosi, in cerca di qualche giorno di tregua dalle pressioni del mondo. Quattordici personaggi che si passano il testimone di capitolo in capitolo: un architetto e imprenditore milanese, la sua assistente e amante tarese, un marinaio nato sull'isola, un falegname dall'animo artistico, un raffinato chef spagnolo, una ragazza italoirlandese alla ricerca delle sue origini, una giornalista francese in incognito, un potentissimo banchiere tedesco e sua moglie, due anziani coniugi italiani dediti al gioco della deduzione, una giovane star americana e suo marito, inventore di un metodo per risolvere problemi altrui, un politico italiano che cerca il sostegno dei "poteri forti". Quattordici punti di vista, ognuno con la sua voce, il suo mondo, i suoi riferimenti. Ognuno credibile, coerente, e del tutto inconciliabile con gli altri. Una trama serrata, piena di coincidenze, complicazioni, colpi di scena. Un tour de force stilistico, sfaccettato in una varietà di prospettive e di modi di raccontare. Con "Villa Metaphora" Andrea De Carlo scrive il suo romanzo più ambizioso, ironico, cattivo, avventuroso, polemico, raccogliendo la sfida di raccontare il mondo di oggi, con le sue virtù e i suoi difetti peggiori, i suoi vizi, le sue paure, le sue insostenibili contraddizioni.
La nostra recensione
Può una piccola isola del Mediterraneo trasformarsi in una metafora del mondo? Andrea De Carlo nel suo ultimo romanzo riesce a mettere in scena in un luogo immaginario un condensato variopinto di caratteri e personaggi, con i loro vizi e virtù, più o meno esibiti o mascherati. Villa Metaphora e i suoi ospiti 'costretti' entro confini invalicabili sono un microcosmo, anche un po' grottesco, variamente rappresentativo del mondo in subbuglio di oggi. Gli apparenti stereotipi - l'architetto milanese che ha costruito il resort, la diva americana e il marinaio locale, lo squalo dell'alta finanza (tedesco), la giornalista infida (francese), il politico 'esemplare' (italiano), lo chef-star (spagnolo) e gli altri personaggi del romanzo - sono in realtà porzioni di un mondo possibile e verosimile che riproduce, dilatandoli in prospettiva, conflitti, slanci emotivi, passioni. L'altissima tensione che invade questa compagnia snob e ipocrita, platealmente sbaragliata dalla serie di incidenti e imprevisti che si verificano in successione, costringe i protagonisti a mostrare il loro lato più scoperto, scuotendoli e agitandoli, facendoli interagire come attori sulle assi di un palcoscenico, in verità piuttosto instabile e destabilizzante. La bravura di De Carlo sta proprio nel manovrare con assoluta naturalezza, e con abili innesti di invenzione e immaginazione, questo gruppo occasionale di esseri umani, esasperarne i tratti e farli scontrare per generare ritmo, emozioni, narrazione. Apocalisse del mondo contemporaneo, beffarda commedia satirica, espiatoria tragedia corale, il romanzo di De Carlo restituisce ai lettori tutto il piacere violento di un'immersione totale in questo mare accogliente di parole e immagini. Antonio Strepparola
si legge tutto d'un fiato nonostante la mole non indifferente,l'intreccio decisamente originale ed indovinato, giusta dose di suspense,un pizzico di giallo, perfetti i personaggi dipinti a tinte esageratamente forti (immagino sia quello lo scopo),grotteschi nelle loro manifestazioni ed in alcuni casi addirittura caricaturali,come nel caso del politico,guarda caso,italiano, una storia che mette a nudo i lati peggiori della varia umanita' quando si trova ad affrontare situazioni che non si possono avere sotto controllo;ecco che escono fuori le ipocrisie, la cattiveria, la meschinita' e quant'altro;peccato la fine,decisamente sotto tono rispetto al resto del libro,un po' banale,un po' scontata
Villa Metaphora
marta katia acconcia - 26/05/2013 21:01
3/
5
Animale, è quello che scaturisce dentro gli ospiti di questo "resort (per fare gli snob)" in un'isola immaginaria nella Sicilia più ruvida.
Animalesca è quella parte di noi che si nasconde dietro uno spesso strato di regole sociali, di finta classe comprata coi denari, di forza scambiata per viltà di sentimenti.
In quest'isola selvaggia, la natura umana esplode, non ha più barriere, ostacoli, difese. E' libera finalmente. E gli ospiti così scoperti non sempre sono edificanti. Ma almeno sono umani, almeno sono riconoscibili.
Bel romanzo, originale, lungo ma breve (si legge con naturalezza o voracità animalesca.., sensibile e sporco.
Villa Metaphora
Laura Sciuto - 25/05/2013 23:53
3/
5
Carino, piacevoli i personaggi. Un pò deludente a mio avviso il finale. Dopo 900 pagine mi aspettavo qualcosa di più, forse un pò troppo pretenzioso. Non mi ha convinta!
Villa Metaphora
Sara Dalla Torre - 05/05/2013 17:49
3/
5
l'ho iniziato a Natale, divorandolo, a metà mi sono bloccata, per ricominciare a leggerlo pochi giorni fa per finirlo oggi... diciamo inizio molto bello, poi inizia la sagra dell'assurdo... e come al solito, finale che lascia a metà, anche se meno dell'ultimo libro.
Villa Metaphora
massimo ciatti - 18/02/2013 00:28
4/
5
Bellissimo
Villa Metaphora
Felice Scapolo - 02/02/2013 12:07
1/
5
mi spiace ma a meta' lo messo da parte.Lontani anni luce da "Durante" ,"Giro di Vento",Uto ,ecc ecc non mi e' piaciuto.
simona cantini - 07/11/2015 09:57
PAOLA MARIA PANEVINO - 17/10/2013 18:47
marta katia acconcia - 26/05/2013 21:01
Laura Sciuto - 25/05/2013 23:53
Sara Dalla Torre - 05/05/2013 17:49
massimo ciatti - 18/02/2013 00:28
Felice Scapolo - 02/02/2013 12:07