Come la Resistenza anche il Risorgimento, a 150 anni dall'Unità d'Italia, è negato. Dalla Lega, dalla sinistra, che con il Risorgimento è sempre stata critica, e dalla destra di Berlusconi. Ma oggi è in dubbio perfino la sopravvivenza stessa della nazione, stemperata nell'Europa e nel mondo globale, frammentata dalle leghe, dai particolarismi, dai campanili. Aldo Cazzullo ha scritto un libro di storia e, insieme, politico: il racconto privo di retorica e ricco di tanti dettagli curiosi - dell'idea di patria, dei protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, dei combattenti che sono morti gridando "Viva l'Italia"; con un capitolo sulla Grande Guerra Ungaretti in uniforme, Gadda indignato da La grande guerra di Monicelli che considera antipatriottico - e un capitolo sui caduti dell'Iraq e dell'Afghanistan. Accanto al racconto, una forte tesi politica in difesa dell'Unità nazionale e di un dato storico: in epoche diverse gli italiani hanno dimostrato di saper combattere per un'idea di Italia che non fosse solo quella del Belpaese e del "tengo famiglia".
Viva l'Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia
Anonimo - 09/09/2011 15:28
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Il mio giudizio non è positivo. Non è possibile che uno storico affermi che" l' Italia fu liberata dai partigiani", quasi che la presenza degli angloamericani fosse secondaria. Il movimento di resistenza in Italia, è un dato oramai acquisito, rappresentò poca cosa e, molto spesso, nefasta. Il problema guerra civile viene poi risolto dall'autore in una quarantina di pagine, citando alcuni esempi senza una precisa logica.
Raffaella
Viva l'Italia! Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia
Anonimo - 10/08/2011 13:28
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Asciutto libello dal taglio giornalistico-cronachistico, "Viva l'Italia" non sfigurerebbe tra tomi ampollosi di storici inveterati nel programma di un esame di storia contemporanea. L'autore, focalizzando l'attenzione sulle maggiori epopee popolari vissute tra la chiostra delle Alpi e Capo Passero negli ultimi due secoli, offre l'opportunità di saperne di più su molti campioni d'amor patrio, figure femminili in primis, che hanno contribuito a plasmare la nostra identità. E, oltre a quelli di grosso cabotaggio, guadagnano il proscenio, in resoconti talvolta poco analitici, personaggi generalmente considerati di secondo piano. Circumnavigando l'arcipelago degli episodi cruenti che hanno accompagnato il processo unitario e la storia del primo Novecento, Aldo Cazzullo ci ragguaglia, con toni antiretorici e senza reticenze, sulla nomenclatura e la contabilità degli orrori bellici che hanno preluso alla nascita del Belpaese e contraddistinto i suoi primi decenni di vita. Indimenticabile è il racconto dell'ultimo fante, incastonato come una gemma preziosa nella carrellata, forse un po' troppo compendiaria, sulla Grande Guerra e i suoi cantori. Più ampia e commovente la panoramica sulle vittime della guerra di Liberazione: un autentico martirologio che celebra i nomi, tanto gloriosi quanto dimenticati, di donne, uomini, ragazzi, laici e religiosi capaci di fungere da simbolo in rapporto all'ideale libertario dell'indipendenza nazionale. Insomma, questo sapiente volumetto, giovandosi anche di molti aneddoti sfiziosi, disvela e illumina, paragrafo dopo paragrafo, l'essenza più profonda dell'italianità: uno "gnommero" inestricabile di doppiogiochismo, idealità e spirito di sacrificio. Caldamente raccomandato a quanti difettano di orgoglio patriottico e, per dirla con le parole di Metternich, si ostinano a considerare l'Italia nulla di più che una pura espressione geografica.
Anonimo - 09/09/2011 15:28
Anonimo - 10/08/2011 13:28