Quante sfumature ci sono in dodici mesi? Scopriamolo con Calendar Girl

È a tempo determinato, e di un genere molto particolare, il contratto offerto a Mia Saunders, aspirante attrice disillusa dallamore che tira a campare come cameriera a Las Vegas e deve trovare un milione di dollari per salvare il padre rovinato dai debiti. Un incarico di dodici mesi che la vedrà nel ruolo di “fidanzata di facciata” di imprenditori e campioni sportivi, modelli e uomini politici che, subissati dagli impegni lavorativi e/o allergici a quelli sentimentali, necessitano di una (bella) presenza femminile da esibire all'occorrenza. Dodici uomini diversi in dodici città diverse, ma tutti ricchi, famosi e inarrivabili, disposti a sborsare ciascuno centomila dollari perché l'avvenente Mia (capelli neri, occhi verdi, fisico atletico e un debole per le moto) si finga per un mese la loro compagna. La condurranno in ambienti esclusivi, la copriranno di vestiti da sogno. Toglierglieli no, non è specificato nelle clausole del contratto: se succederà, sarà sempre e solo Mia a deciderlo. Anche se spesso si ritroverà al fianco di un cliente talmente affascinante da accorgersi che le è più difficile tenerseli addosso. Tre milioni di copie negli Stati Uniti (dove è uscita prima attraverso il self publishing e poi in dodici volumi per Waterhouse, la casa editrice indipendente diretta da Meredith Wild, autrice di e Hacker Series) e un serial TV in preparazione per la ABC: ecco il biglietto da visita di Calendar Girl, la serie hot di Audrey Carlan che Mondadori sta pubblicando in Italia. Quattro i volumi in cui si articola il ciclo: a metà giugno è sbarcato in libreria il primo (Gennaio Febbraio Marzo) e agli inizi di luglio il secondo (Aprile Maggio Giugno), cui seguiranno gli altri due a settembre. Per chi invece preferisce il formato digitale, la versione in ebook è in vendita sia a “mesi” separati che a gruppi di tre. Su carta, su tablet, su ereader: cambia il supporto, ma non il piacere che la nuova saga soft core promette di regalare quest'estate ai lettori italiani. Una lettura dal gusto piccante, ma con una spiccata nota d'ironia e un esito tutt'altro che scontato. Mia Saunders, infatti, non è una Cenerentola in attesa di un principe azzurro, e nemmeno una sua versione aggiornata alla Pretty Woman. Sistemarsi con un buon partito, che si presenti in groppa a un cavallo bianco o spunti dal tettuccio di una Rolls-Royce, non rientra nel suo personale calendar. Quando parla della “favola che mi ha cambiato la vita”, non si aspetta che finisca con un anello al dito (per quanto nel corso della vicenda non manchino incontri ravvicinati con gioielli da capogiro), o una scarpetta al piede (comunque meglio due, e firmate). Piuttosto ha in mente un viaggio in cui imporsi come protagonista, unavventura di cui prendere finalmente le redini.

Trust the journey, “dati del viaggio”, non a caso diventa il suo motto quando decide di gettare il cuore oltre lostacolo e di accettare l'incarico. Sembra un paradosso, ma lo è solo in apparenza. Dopo tanti uomini che ha scelto e si sono puntualmente rivelati una delusione, Mia scoprirà di essere libera passando con disinvoltura da un “ingaggio” all'altro. Per arrivare a essere se stessa, le occorrerà di mese in mese fingersi fidanzata di uno sceneggiatore di Hollywood, musa ispiratrice di un artista di Seattle, promessa sposa di un ex pugile di Chicago… Quei maschi alfa così sicuri di sé riveleranno proprio a lei, la ragazza sotto contratto per ventiquattro giorni, segreti, timori e desideri spesso mai confessati neppure a loro stessi. Qualcosa si dà, qualcosa si riceve: persino dove i sentimenti sembrano banditi, il gioco dell'amore e del caso riesce ancora a scompigliare agende e calendari.