Figlia di un re del dentifricio, grassoccia, calata dal suo Middle West nell'Europa dei 'favolosi Anni Venti', avida di ogni novità, di grandi sarti a memorabili 'parties', ma soprattutto di uomini poco raccomandabili - che sceglie generalmente fra boxeur, gigolo e toreri -, la sconsolata vedova Maisie si lancia in sgangherate avventure, che vengono rievocate a più voci, dopo il suo funerale, da figli, parenti e amici. Imbarazzati da tale personaggio, tutti devono però ammettere, a denti stretti, che Maisie, nella sua irrimediabile ineleganza e voracia, era l'unica fra loro che sapesse veramente obbedire al grande imperativo dell'epoca: "divertirsi". Angus Wilson, scrittore dall'infallibile orecchio per i toni sociali, ha costruito su questo pretesto un delizioso balletto - dove le quinte sono Bal Nègre Coward e Cocteau, Isadora Duncan e Gertrude Stein -, un rapido libro dove il lettore, con ogni sforzo, non riuscirà a non ridere, aiutato anche dai pungenti disegni di Philippe Jullian. Pubblicato per la prima volta nel 1953, "Per chi suona la cloche" è la felice parodia non soltanto di un'epoca e di un costume, ma di un fenomeno che si sarebbe manifestato solo in questi ultimi anni: la trasformazione dei 'favolosi Anni Venti' in una faccenda eminentemente di antiquariato turistico.