Giuseppe Leonelli offre in questo saggio il primo panorama completo della critica letteraria italiana nel dopoguerra, un itinerario analitico e rigoroso attraverso cinquant'anni di dibattito letterario e culturale. Nello stesso tempo, Leonelli traccia un autentico "romanzo della critica" ricco di personaggi e di episodi, una vicenda unitaria e a volte drammatica dove le idee si scontrano con i fatti (e con le opere), dove le strade del critico-scrittore incrociano continuamente quelle del critico-scienziato. Molti sono i punti di vista che qui si intrecciano: la critica "militante" dell'immediato dopoguerra, lo sviluppo dell'industria culturale, il rapporto tra l'università e l'avanguardia, tra gruppi di potere e riviste letterarie, fino all'esplosione degli ultimi anni, contrassegnati dal tramonto di quegli idoli (l'impegno politico e le ambizioni scientifiche) che sono stati utilizzati in letteratura per concedere patenti non sempre durature. In questo panorama spiccano soprattutto le figure dominanti della nostra critica letteraria: esaminando i loro contributi, Leonelli rivendica la natura militante dell'atto critico e afferma il valore primario dello stile come paradigma e come presupposto indispensabile sia del critico sia dell'artista.