Il duca di Sabbioneta. Guerre e amori di un europeo errante
Renzo Montagnoli - 14/02/2024 18:01
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Vespasiano I Gonzaga nacque a Fondi il 6 dicembre 1531 da Isabella Colonna e da Luigi Gonzaga Rodomonte . Rimasto giovanissimo orfano del padre, la madre si sposò con il principe di Sulmona, rinunciando a crescere il figlio che, grazie allinteressamento del nonno Lodovico presso limperatore, fu affidato alla zia paterna Giulia Gonzaga che lo allevò amorevolmente e che, anche per evitare al nipote di essere eliminato dai Colonna per questioni successorie, lo inviò alla corte di Carlo V dAsburgo, dove fu nominato paggio donore del futuro re Filippo II. Grande condottiero, abilissimo diplomatico, fece una rapida e notevole carriera, investito direttamente dallimperatore Massililiano II del titolo di principe del Sacro Romano Impero. Gli onori di certo non gli mancarono, come i titoli e gli appannaggi: Grande di Spagna, vicere di Navarra e di Valencia, marchese e poi duca di Sabbioneta, un feudo del mantovano sempre rimasto indipendente dal ramo principale dei Gonzaga, cavaliere dellordine del Toson dOro. Ma il capolavoro della sua vita, di cui restano ancor oggi le preziose testimonianze, fu laver ideato e realizzato la città ideale: Sabbioneta. Gli ci vollero trentacinque anni, dal 1556 alla sua morte, avvenuta il 26 febbraio 1591, ma alla fine lo scrigno di bellezza si aprì agli occhi del mondo, mostrando i suoi gioielli, che ancor oggi sono meta di un flusso consistente di turisti. I suoi feudi comprendevano, oltre a Sabbioneta, il marchesato di Ostiano, la contea di Rodigo, le Signorie di Bozzolo, Rivarolo Mantovano e Commessaggio, il ducato di Trajetto, la contea di Fondi, la baronia di Angiona, le Signorie di Turino e Caramanico. Andarono tutti alla figlia Isabella (lunico maschio, Luigi, era morto quattordicenne) che li portò in dote al marito Luigi Carafa della Stadera, principe di Stigliano. Vespasiano fu indubbiamente un grande protagonista della sua epoca, ma laver realizzato la città ideale, che tutti possiamo vedere, costituisce senzaltro il suo più grande merito.
Di tutto questo parla Il duca di Sabbioneta, uneccellente biografia scritta da Luca Sarzi Amadè dopo un lungo lavoro di ricerca delle fonti che, come nel caso di uno storico che si rispetti, sono elencate al termine dellopera, la cui realizzazione deve aver richiesto una certosina collazione delle tante notizie, non tutte strettamente attinenti alla figura del protagonista, ma che vanno anche oltre, al fine di collocarlo esattamente in un periodo di tempo in cui i numerosi eventi lo videro alla ribalta. Non si possono non apprezzare i risultati, atteso che di quellepoca (il XVI secolo) molto in questo modo ci è stato dato di conoscere, con una lettura avvincente e, soprattutto, mai greve, tanto che a volte si ha limpressione (beninteso è solo unimpressione) di avere per le mani un romanzo storico.
Prima di leggere questo libro avevo una conoscenza approssimativa di Vespasiano, che consideravo, erroneamente, un personaggio minore rispetto ai membri della linea principale dei Gonzaga, ma ora ho la certezza che non fu da meno di Francesco II, il consorte della celebre Isabella dEste, e soprattutto
del suo quasi coevo Vincenzo I, il famoso splendido principe rinascimentale dalle mani bucate.
Di conseguenza, sono più che convinto della validità e dellinteresse di questo lavoro di Luca Sarzi Amadè.
Renzo Montagnoli - 14/02/2024 18:01