L'ultimo a catturarla era stato lo zar Nicola II: è la 'Yazikus euxinius', farfalla notturna rarissima che vola da fine maggio a metà settembre. Ora l'entomologo svedese Stockis ne pretende un esemplare, e per averla si rivolge a J., contrabbandiere nomade le cui attività illegali hanno per teatro l'intera Europa e l'ex galassia sovietica. Dopo un iniziale tentativo di cattura nella regione della Depressione caspica, J. si trasferisce a Livadia, già residenza estiva degli zar, nella penisola di Crimea. Le sue giornate sono scandite dalle lettere di una donna conosciuta a Istanbul: una prostituta siberiana senza documenti che lui ha aiutato a fuggire da un night-serraglio riscattandola grazie alla vincita di una scommessa, e che dopo la traversata del mar Nero l'ha improvvisamente abbandonato nel porto di Odessa. Nel tentativo di interpretare il comportamento della donna e di risponderle con la Lettera d'Amore Perfetta, J. ripercorre le tappe della propria vita e della loro breve passione, in un viaggio interiore che segue il filo di luoghi, sentimenti, fantasie, suggestioni letterarie. Il suo sguardo tragico e sarcastico abbraccia tutti i personaggi che incontra: la postina muta; le ragazze del Saray, il locale notturno di Istanbul; la proprietaria della pensione che lo ospita a Livadia; i pescatori di frodo del Caspio. Romanzo d'avventura e storia di un amore tenero e ossessivo, "Le farfalle notturne dell'Impero russo" rievoca nella scrittura la capacità di penetrazione psicologica di Nabokov e Kundera, aggiungendovi un soffio di freschezza caraibica. E' un percorso di redenzione, di ricerca di sé sulle ali della nostalgia; è il destino di un uomo e, insieme, quello di un mondo che vive giorno dopo giorno la difficile realtà del postcomunismo.