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I fatti. Autobiografia di un romanziere

Philip Roth
pubblicato da Einaudi

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Philip Roth invia una lettera a Nathan Zuckerman - protagonista di molti suoi libri e alter-ego per eccellenza - chiedendogli se valga la pena pubblicare il testo che gli allega. Sono pagine autobiografiche che l'autore di "Pastorale americana" ha scritto a seguito di una crisi emotiva ed esistenziale che lo ha condotto a un ripensamento tanto della sua letteratura, quanto della sua vita. L'autore si concentra su cinque snodi del suo percorso esistenziale: l'infanzia protetta e circondata dall'affetto dei genitori negli anni Trenta e Quaranta, l'educazione alla vita americana durante gli anni universitari, il tormentato rapporto con la persona più arrabbiata del mondo ("la ragazza dei miei sogni"), lo scontro con l'establishment ebraico seguito alla pubblicazione di "Goodbye, Columbus", fino alla scoperta, negli scatenati anni Sessanta, del lato più folle del suo talento che lo porterà a quel capolavoro che è "Il lamento di Portnoy". "I fatti" è l'autobiografia non convenzionale di uno scrittore non convenzionale.

La nostra recensione

Ora che l’ottantenne Roth ha proclamato di non voler più scrivere, risulta molto opportuna  la pubblicazione di suoi testi poco noti in Italia ma che hanno rappresentato tappe importanti della sua evoluzione. L’anno scorso, ad esempio, è uscito Goodbye, Columbus, la sua prima raccolta di racconti, del 1959, che gli costò severi attacchi da parte della comunità ebraica. I fatti,  che ha come sottotitolo autobiografia di un romanziere,  è un memoir dell’87, e segna il superamento di un esaurimento nervoso che lo portò “sull’orlo della dissoluzione fisica e mentale”. Sotto forma di una lettera a Nathan Zuckerman, suo alter ego e protagonista di parecchi suoi romanzi,  racconta alcuni snodi esistenziali che hanno contribuito alla sua formazione di scrittore: “Per ritrovare la mia vitalità, per trasformarmi in me stesso, ho cominciato a descrivere le mie esperienze quando erano ancora da trasformare”. Nella prima parte campeggia la figura del padre, che anche nel suo mestiere di assicuratore esprimeva  la sua vocazione a proteggere, poi la minacciosa figura della moglie Josie: “”Fu senza dubbio il mio peggior nemico, ma fu anche nientemeno che l’insegnante di creative writing  più grande di tutti, la specialista della fiction più estremista”. Interpellato, Zuckerman risponde sconsigliando la pubblicazione: “Te la cavi molto meglio scrivendo di me che facendo una cronaca “fedele” della tua vita”. Per fortuna, Roth non ne ha tenuto conto.
Daniela Pizzagalli 

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Editore Einaudi

Collana Supercoralli

Formato Rilegato

Pubblicato 26/02/2013

Pagine 203

Lingua Italiano

Titolo Originale The Facts. A Novelist's Autobiography

Lingua Originale Inglese

Isbn o codice id 9788806178956

Traduttore V. Mantovani

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