E' riconosciuta come una delle strutture portanti di quel complesso edificio che è la nostra società. E' al primo posto in tutti i sondaggi che indagano sui valori che le giovani generazioni ritengono essenziali per la loro vita e il loro futuro. E' un fondamentale elemento della nostra identità, del costume e della cultura popolare. E' la famiglia italiana: padre, madre, figli e magari nonni, zii e cugini a profusione. Ogni tanto sui giornali o in televisione si sente dire che in Italia non si fanno più figli, che i divorzi aumentano e che i giovani restano a casa dei genitori ben oltre i trent'anni, ma la forza dell'archetipo familiare non viene intaccata: gli italiani restano convinti di vivere in una società composta in grandissima maggioranza da famiglie tradizionali, forse meno ampie di un tempo, forse passate attraverso un divorzio, ma pur sempre basate su una coppia di adulti con i loro figli. Come ci dimostra Roberto Volpi, invece, la realtà del paese è completamente diversa: un quarto delle famiglie è formato da un solo individuo (single, divorziato, vedovo), quasi un altro quarto da coppie senza figli, e per il resto da una maggioranza di coppie con un unico figlio e da un numero crescente di famiglie con un solo genitore. Ma i freddi, incontestabili dati dell'Istat, che costituiscono la fonte primaria ma non unica di questa ricerca, raccontano molto di più e tracciano un ritratto davvero sconcertante della società italiana, che negli ultimi decenni è cambiata ben più di quanto crediamo. Ci sono regioni in cui solo un terzo delle famiglie è composto da più di due persone, mentre quattro coppie su cinque hanno uno o zero figli. D'altra parte, in un solo decennio, dal 1991 al 2001, i single sono aumentati di due milioni e mezzo e, mentre i giovani si sposano sempre meno, le famiglie invecchiano sempre più (neanche una su tre ha un capofamiglia con meno di 45 anni). Come si è arrivati a questa vera e propria scomparsa della famiglia, dei bambini, delle coppie? Quali sono le sue cause? Come mai la forza di questo mutamento non viene riconosciuta, nonostante sia stata fotografata senza possibilità di dubbio dai censimenti degli ultimi decenni? Con pochi numeri e molta intelligenza Roberto Volpi lancia un grido d'allarme, perché la fine della famiglia italiana non è affatto un'eventualità improbabile e distante, ma molto vicina e attuale, e non possiamo più permetterci di ignorare una rivoluzione passata per troppo tempo inosservata.