I fiori di Bach alla luce del Vangelo

Edward Bach (1886-1936), fondatore della floriterapia, possedeva un profondo senso spirituale che traspare di continuo nelle sue poche opere scritte, caratterizzate da un linguaggio semplice ma intenso. La sua spiritualità si esprime però in modo libero e non legato a una particolare ortodossia religiosa, sebbene siano frequenti i richiami alla persona e al messaggio di Cristo. Partendo da questa premessa e dalla particolare concezione floriterapica della malattia, vista come espressione di squilibri e disarmonie del rapporto tra anima e corpo, ma anche quale preziosa opportunità di crescita e verità su sé stessi, questo libro prova a percorrere una strada finora non tentata, e cioè porre a confronto questa medicina con i portati del messaggio evangelico. Non per amore di originalità, ma in consonanza con il tipo di approccio descritto, i 38 rimedi floreali sono stati ordinati entro tre schemi legati alle virtù teologiche di fede, speranza e amore; ciò ovviamente non invalida le catalogazioni consuete, viceversa si spiega con il desiderio di attuare un percorso di graduale crescita interiore, dove ogni rimedio è collegato a un atteggiamento positivo da incoraggiare e uno negativo da superare. È questa, infatti, la caratteristica più originale della floriterapia di Bach che intende considerare ogni fiore a un tempo come espressione di una virtù umana e insieme cura della sua carenza nella persona. I capitoli sui rimedi floreali seguono tutti un identico schema: un brano del Vangelo è accompagnato dalla classica indicazione terapeutica del fiore tratta dalle opere di Bach. Segue poi una descrizione degli aspetti psicologici e un commento del Vangelo finalizzato alla crescita della virtù corrispondente. L'introduzione e la conclusione affrontano il problema del rapporto tra guarigione, fede e salvezza legato a un simile percorso.

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