Il complesso dei saggi compresi in questo volume converge nel sottolineare che l'introduzione delle nuove tecnologie e la loro sempre più capillare utilizzazione tendono a provocare una trasformazione radicale dei sistemi tradizionali di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali. Si tratta di mutamenti nei processi di produzione e diffusione della cultura che prefigurano effetti ancora più incisivi di quelli prodotti dall'introduzione della stampa a caratteri mobili oltre mezzo millennio fa, oppure della fotografia nel secolo scorso. (...) I saggi e le ricerche qui presentati si sforzano di cogliere dall'interno stesso di un processo, per adesso più spontaneo e occasionale che guidato da lucide consapevolezze e da precise scelte programmatiche, le direzioni di tendenza, le possibili patologie, le cospicue implicazioni per le politiche di tutela e di valorizzazione e per la stessa funzione e organizzazione dei musei, delle biblioteche, degli archivi, dei siti archeologici, ecc. Gli autori condividono la convinzione che queste novità rappresentino un eccezionale occasione per avviare una nuova riflessione sulla missione e sul modo di far funzionare i presidi dei beni culturali. Particolare rilievo viene qui conferito alla questione della dimensione culturale dell'attività delle istituzioni dei beni culturali. Le nuove tecnologie possono infatti contribuire a restituire a musei, biblioteche e archivi quella funzione di centri non solo di conservazione ma anche di produzione e promozione della cultura che sembrano oggi avere smarrita.