A Gleiwitz i polacchi attaccano una stazione radio non lontana dal confine: è il 'casus belli' che autorizza "moralmente e politicamente" la guerra del Reich. In realtà fu una messinscena attuata da soldati tedeschi che indossavano divise polacche. Il crollo dell'esercito francese nel giugno del 1940 viene presentato come l'inevitabile conseguenza della superiorità della Wehrmacht. Ma quella sconfitta deve essere attribuita agli incredibili errori e alle colpevoli leggerezze del comando francese. Un'ispezione della Croce Rossa raggiunge il terribile campo di concentramento di Theresienstadt. Il lager viene mascherato da centro termale per l'élite ebraica. L'insurrezione di Varsavia è brutalmente schiacciata dalle truppe tedesche dopo 63 giorni di eroica resistenza. Ma fu Stalin a fare il doppio gioco. A Katyn le truppe sovietiche massacrano migliaia di ufficiali polacchi. Nella versione del Cremlino si tratta di prigionieri fucilati dai nazisti. I kamikaze? Impavidi volontari che si immolavano per salvare l'onore del Giappone. Oppure suicidi obbligati, costretti a un sacrificio inutile. Se, come sapevano già gli antichi, la storia è la concubina della menzogna, la seconda guerra mondiale può essere considerata l'emblema delle più abili mistificazioni. Philippe Faverjon svela il volto nascosto del conflitto che ha disegnato i confini del mondo: un'incredibile rassegna di errori, decisioni ingiustificate, truffe. Protette dal sigillo di una bugia.