Canto di Salomone

Su più livelli narrativi si dipana una storia epica, trascinante, animata da una folla di personaggi eterogenei - spesso gratificati da nomi di derivazione biblica, ma dall'effetto comico -, perdenti o vincenti, peccatori o innocenti, seguaci di chimere o adoratori del dio denaro. Un romanzo in bilico tra reale e fantastico, denso di suggestioni, intriso di lirismo e punteggiato da agrodolci rimandi agli sviluppi di un rapporto tormentato, quello tra bianchi e neri in America. Il protagonista è uno uomo di colore del Midwest, di condizioni agiate, che si reca nel Sud alla ricerca delle proprie origini e di un presunto tesoro nascosto. Attorno a lui, in un gioco in cui passato e presente convivono e dove gli spiriti dei morti mescolano le proprie voci a quelle dei vivi, si materializzano fantasie e ricordi. A tratti misterioso e allusivo, a tratti scoppiettante di vivaci dialoghi, Canto di Salomone è un ulteriore esempio del magistrale talento di Toni Morrison, della sua feconda vena creativa, della sua profonda sensibilità. Vincitore nel 1978 del National Book Critics Circle Award per la narrativa, un emozionante canto corale che fonde con rara intensità le vicende private e le tradizioni di un popolo.

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