Apparso nel 1960, vent'anni dopo "Il deserto dei Tartari" e poco prima di "Un amore", "Il grande ritratto" sviluppa tutti i temi cari della visione letteraria di Buzzati: l'attesa di un evento decisivo sempre rinviato, lo scambio continuo tra realtà e apparenza, lo straniamento nel quale i personaggi vivono la loro vita, il senso di fatalità incombente, il desiderio ossessivo verso qualcosa che rimane di continuo fuori portata. Il tipico linguaggio scarno, ma allo stesso tempo preciso e pregnante di Buzzati accompagna l'incalzare degli eventi sino alla fatale conclusione: ma la tensione verso l'oggetto negato è destinata a rinnovarsi, l'inquietudine a dominare sempre e comunque la condizione dell'uomo.