Il lettore non cada in equivoco: benché il titolo di questo saggio - "Il liberalismo anomalo di Friedrich August von Hayek" - sia alquanto puntuto, non di velenoso 'pamphlet' si tratta, ma di libro ragionato, riflettuto, che non indulge mai al gusto invasato della provocazione e che sempre, al contrario, muove rilievi ed appunti all''anomalo' liberalismo di Hayek derivandoli da uno studio minuzioso dei suoi testi, scomposti e frugali anche nei loro più appartati diverticoli. Il tutto, peraltro, dispiegato senza torbide tortuosità, senza burbanze erudite e con il piglio di una conversazione diretta, immediata, che coinvolge il lettore e fin da subito lo rende partecipe di questa analisi critica. Che poi, in fondo, è l'analisi che si conviene ad un 'grande' come Hayek non già per abbassarlo ma per intenderlo meglio.