Secondo la mitologia nordica, quando un uomo muore valorosamente con le spada in mano diventa uno degli immortali guerrieri di Odino, il re degli dei. Magnus Chase, sedici anni e una vita di espedienti, non avrebbe mai immaginato di morire brandendo un'arma millenaria contro un gigante deciso a carbonizzare il Ponte di Boston e migliaia di innoccnti. L'ascesa al Valhalla, l'Olimpo nordico, è solo l'inizio pcr il giovane eroe. Tra bellicose valchirie, nerboruti guerrieri e sontuosi banchetti, Magnus sta per scoprire la sconvolgente verità: suo padre è il divino Freyr e il suo compito è ritrovare la Spada dell'Estate, scongiurando così il Ragnarok, il Giorno del Giudizio, in cui i Nove Mondi saranno distrutti e gli dei si scontreranno in battaglia con i giganti. La vita di Magnus è appena finita. Eppure è appena cominciata. Età di lettura: da 12 anni.
La nostra recensione
Non c'è nulla da fare: uno come Rick non può sbagliare. Con questo libro inagura un'altra serie di avventure epiche, questa volta non ispirate alla mitologia greca ma a quella norrena. Però attenzione: Magnus non è "un altro" Percy Jackson. Da subito si distingue per carattere, maturità e (soprattutto) per ironia. Questo libro ha come il solito una trama veloce, personaggi potenti e un notevole senso dell’umorismo, ma il personaggio principale riesce nel difficile esercizio di non sembrare una semplice imitazione del suo celeberrimo predecessore.
Un avvertimento per chi non avesse ancora letto la serie di Percy Jackson: tranquilli, in queste pagine non troverete alcuno spoiler gratuito. Invece di certo i molti fan di Riordan dei redivivi dei ed eroi olimpici riconosceranno, fra le righe, alcuni spiritosi riferimenti a quella vecchia serie. Peraltro, i fan di Percy sanno già che Magnus ha lo stesso cognome di qualcuno a loro ben noto...
La spada del guerriero. Magnus Chase e gli dei di Asgard. 1.
Alessandro - 04/09/2017 12:47
4/
5
Con questa nuova trilogia Riordan ci porta nell'affascinante mondo degli dèi di Asgard. Come nel caso della trilogia dei Kane, lo ritengo un ottimo modo per far conoscere la mitologia nordica, soprattutto ai giovani. In particolare se paragonati a certi film che, se pur belli da vedere, non danno minimamente l'idea della VERA mitologia norrena. Lo stile dell'autore rimane quello di sempre: leggero e ironico. Si ritorno inoltre alla narrazione in prima persona, come nella prima saga di Percy Jackson.
Riordan merita una lode particolare per l'ambientazione. In questo libro, a mio giudizio, cè un'atmosfera più cupa, più oscura, perfetta insomma per questo tipo di mitologia che si differenzia molto dalle realtà, e quindi dalle mitologie, mediterranee (e quindi solari) fino ad ora esplorate.
L'unico punto debole del libro e quindi dell'intera trilogia è forse il suo protagonista. Magnus non mi convince, è un personaggio spento, gli manca quel qualcosa che ha reso grandi Percy e i fratelli Kane.
Mettere il Valhalla a Boston sinceramente mi è sembrata una forzatura eccesiva, nata dalla visione americo-centrica dell'autore. Anche se non d'accordo si può accettare l'idea dell'Olimpo che si sposta in base al baricentro del mondo occidentale, mentre nella trilogia egizia il Nilo è comunque rimasto il centro del loro mondo (cosa più che giusta). Invece collocare così il Valhalla mi sembra sbagliato.
Per questi motivi metto solo quattro stelle, anche se ero indeciso tra tre e quattro
Infine critico aspramente la scelta della Mondadori di cambiare il titolo del libro, decisione tra l'altro immotivata. Leggendolo ci si rende conto che il titolo originale, La Spada dell'Estate, è molto, molto e sottolineo molto più azzeccato. Perché sostituirlo con La Spada del Guerriero? Non ha senso!
Alessandro - 04/09/2017 12:47