La grande sfinge di Giza, "parte leone, parte faraone, parte dio", sta morendo lentamente. Ogni giorno pezzi del suo corpo di pietra si staccano e la testa è sempre più instabile. E benché gli egittologi tentino di porre rimedio a questo irreversibile decadimento, è anche il loro lavoro e la loro stessa presenza intorno all'imponente figura mitologica che ne determina la progressiva distruzione. Una delle più profonde contraddizioni dell'epoca in cui viviamo riguarda la conservazione del nostro passato. Se da un lato lo sviluppo tecnologico ci mette a disposizione straordinari strumenti di restauro, preservazione e conservazione dei beni artistici e culturali, dall'altro, paradossalmente, proprio tali strumenti spesso sono fonte di oblio, dispersione e distruzione dei documenti della nostra civiltà. Alexander Stille descrive, attraverso storie emblematiche, questa contraddittoria realtà. E ci accompagna dall'Egitto alle rive del Gange, dove si tenta di conciliare la religiosità tradizionale con le esigenze tecnologiche della vita di oggi, dal Vaticano, dove si lavora per salvare la lingua latina, ai National Archives di Washington, dove decine di tecnici stanno tentando di recuperare, da sofisticati elaboratori ormai obsoleti e inaccessibili ai moderni software, quanto nei loro circuiti è conservato. Molti sono gli interrogativi che l'autore si pone e ci pone nel corso del suo itinerario: hanno torto o ragione gli archeologi cinesi che restaurano gli antichi dipinti murali e i guerrieri di terracotta rifacendoli come nuovi e danno alle copie lo stesso valore che noi diamo agli originali? E' più giusto, in Madagascar, conservare a ogni costo le specie naturali in estinzione o consentire alla popolazione che soffre la fame di disboscare e coltivare le foreste? Vale la pena di far conoscere all'Occidente, con la scrittura, la cultura a trasmissione orale di un'isoletta dei mari del Sud che precisamente dalla scrittura vede minacciata la propria sopravvivenza? E' questo uno dei tanti aspetti della globalizzazione che, se favorisce l'estendersi dell'informazione, rischia però di provocare la scomparsa di centinaia di dialetti, lingue e intere società. "La memoria del futuro" affronta dunque un argomento di grande attualità e di forte impatto ideale, ma racconta anche storie curiose, personaggi straordinari, ci fa conoscere tecnologie aggiornatissime, paesaggi e opere d'arte del mondo intero. E soprattutto ci mostra come cambiano e come devono cambiare le nostre idee, se vogliamo che il nostro passato abbia un futuro.