Secondo un'antica leggenda, molto popolare a Damasco, la fine dei tempi segnerà anche la riconciliazione tra cristiani, ebrei e musulmani. Quel giorno, annunciato da eventi prodigiosi, Gesù scenderà sulla terra e comparirà sul minareto bianco della grande moschea degli Omoyyadi, che per questo è chiamato "il minareto di Gesù". Metafora della fine di un lungo conflitto, la leggenda fa da sfondo a dodici storie di vita, raccolte in Siria e poi rielaborate in questo volume da Stefano Cammelli. Ne emerge un affresco della società siriana che rivela un mondo ancora sospeso tra passato e presente, un singolare miscuglio di etnie e professioni religiose, tormentato dai conflitti eppur capace di inimmaginabili ricomposizioni.
Il minareto di Gesù. Dodici storie dal Vicino Oriente
Anonimo - 14/01/2006 12:57
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Un titolo assurdo, per questo mi ha incuriosito. E' evidente che non 'può' esistere alcun minareto di gesù. Così lo prendo in mano e penso che insomma potrebbe piacere a mia madre. Lei lo legge e una mattina a colazione mi dice ''Dovresti leggerlo anche tu'' ''Perché?'' ''Perché vedresti come si vive con la presenza di Dio al proprio fianco.'' Bhè a me questa storia della presenza di Dio non è che mi interessasse gran ché, faceva parte di un dibattito familiare, capisco... E va bene, lo leggo. E mi trovo immerso in un mondo dove... sembra di essere in una raccolta di favole, ed ogni favola è completamente diversa, anche se il mondo di cui si parla è sempre lo stesso!
Non sapevo niente della Siria, né di Damasco o di Aleppo. Ma l'idea di Cammelli di andarsene in giro col microfono a registrare storie di vita mi ha dato davvero una grande gioia.
Per chi come me insegna e lavora in un doposcuola volontario la storia del maestro bedù che vuole portare a scuola i figli dei nomadi è stata da brividi. Mia madre ha trovato più bella la storia della ragazza armena. E tutte e due ci siamo dette che non pensavamo che il Medio Oriente fosse così complesso.
Naturalmente mia mamma è sempre lì che spera che la presenza di Dio nei racconti mi abbia toccato, e forse è anche successo... ma insomma, queste sono cose nostre.
Anna R.79
Anonimo - 14/01/2006 12:57