«I morti»: una storia fortemente autobiografica, che racconta il travagliato percorso psicologico di una coppia nel contesto di una notte di festa natalizia in cui affiorano molti fantasmi, e tornano molti «morti» per condurre i protagonisti a fondamentali prese di coscienza: lo smarrimento del proprio io nel rapporto coniugale, la paura di aprirsi liberamente all'altro, la crisi dei valori sociali e più in particolare familiari, i fondamenti della propria tradizione culturale. Racconto conclusivo di «Gente di Dublino» e prima opera di rilievo internazionale di Joyce, a settant'anni dalla sua nascita è ora finalmente possibile ripresentarlo al pubblico con una nuova traduzione, che si avvale in questo caso anche di un ricco apparato introduttivo e di commento, essenziale per comprendere un autore difficile e ipercolto.