Laura è giovane, bella e molto amata. Ha sposato un famoso scrittore che la venera, lei stessa scrive, va a teatro, è un'esperta storica dell'arte. E capace di concedersi emozioni intense con altri uomini, quando lo desidera, senza farsi travolgere dal senso di colpa. E generosa di sé e delle proprie ricchezze. Ma, in certi momenti, su di lei cala un cono d'ombra. "Ho il ghibli" dice, secondo l'immagine evocata da uno dei suoi amanti: perché davvero è come se si alzasse nel suo cuore il temibile vento del deserto, che la prostra e la costringe a giorni di reclusione durante i quali nessuno deve azzardarsi a toccarla. Poi torna la bonaccia, e Laura è di nuovo la donna volubile ma anche luminosa che tutti ammirano. Fino a che, una notte, Laura scompare. Incontrando chi l'ha conosciuta, il commissario Maurizi - uomo colto e fine indagatore dell'animo umano - capirà che di Laura, come di una divinità antica, ognuno ricorda un volto diverso. Al primo sguardo sembra una donna facile, che non vuole perdere una sola occasione. E invece le tracce che portano a lei sono quelle invisibili lasciate dalle domande che si è posta senza tregua, dalla tensione bruciante nascosta in ogni suo gesto... proprio come nel movimento dei corpi al centro dell'affresco del Beato Angelico che Laura stessa aveva saputo interpretare con una intuizione straordinaria, quello dedicato alle parole che Gesù dice a Maria Maddalena dopo essere risorto: Noli me tangere, non toccarmi.
La nostra recensione
"Ho la netta sensazione che il suo non sia uno spostarsi casuale, ma che Laura stia seguendo un tracciato preciso. Con tappe obbligate. Come se facesse un viaggio iniziatico o un rito purificatorio o un vero e proprio pellegrinaggio".
Perché si intitola Noli me tangere Noli me tangere è la misteriosa frase che Gesù Cristo, quando compare ai discepoli dopo la resurrezione, rivolge a Maria Maddalena. La scena è stata raffigurata dai più grandi artisti del Medioevo e del Rinascimento, ivi compreso Beato Angelico. L’affresco del Noli me tangere, uno dei capolavori del grande pittore toscano, gioiello da non perdere quando si visitano le celle del convento di San Marco a Firenze. L’opera è anche oggetto della tesi di laurea della protagonista del romanzo: una tesi particolarmente originale, che avrà un ruolo importante nella vita di Laura e nella vicenda narrata.
Un Camilleri DOC anche senza Montalbano Come altri libri della oramai traboccante bibliografia camilleriana, Noli me tangere è costruito su dialoghi e carteggi (sia lettere trasmesse con metodi tradizionali sia posta elettronica, messaggi telefonici eccetera). L’altra caratteristica del romanzo è un artificio letterario già sperimentato in molti libri precedenti dallo scrittore siciliano, per esempio nella serie ambientata nella vecchia Sicilia: la trama porta avanti e indietro il lettore attraverso il calendario, ma sempre con mano ferma, senza mai confondere le idee e la storia. Non mancano l’ironia, sapientemente disseminata fra le battute, né la suspense. Molto singolare, nel panorama dei caratteri ideati dal Nostro, il personaggio di Laura, bella e inquieta, una rivelazione. I tanti ammiratori di Camilleri non possono lasciarsi scappare questo romanzo.
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.
Frequenta il liceo classico Empedocle di Agrigento senza conseguire la maturità poiché nel maggio del 1943 con lo sbarco in Sicilia delle forze alleate fu deciso di non svolgere gli esami e che sarebbe valso il solo scrutinio.
Il periodo della guerra è ricordato da Camilleri attraverso aneddoti che &