C'è un costante persistere di situazioni e di valori "deboli" nell'orizzonte delle scelte giovanili. Dietro al disagio si intravvedono sempre meno cause chiaramente circoscrivibili, quello che dilaga è un magma di situazioni dagli impercettibili contorni. Fatto nuovo è però quello che ipotizza (a differenza del passato dove era il puro atto contestativo a dominare) un mondo giovanile legato ad una illusoria immagine di soluzioni ipersocializzate dei propri problemi. Il conflitto tra "società tradizionale e società illusoria" risulta dunque sempre più forte. Di qui l'interrogativo su come potrà avvenire, in queste condizioni, il passaggio, il processo di cooptazione dei giovani nel mondo degli adulti.