Di Orazio, De Marchis rievoca temi e tracce biografiche: gli studi a Roma e ad Atene, la partecipazione alla battaglia di Filippi sotto le insegne di Bruto, la riabilitazione e il suo definitivo avvicinarsi ad Ottaviano, complice la benevolenza di Mecenate. Della sua opera sono i Carmi privati (del distacco, del tramonto, dell'addio), quelli su cui l'autore si sofferma maggiormente e due di essi, rivolti rispettivamente al ragazzo e alla ragazza del titolo, sono la guida attraverso la quale De Marchis vuole farci partecipare a questo mondo solo apparentemente lontano.