Lodi, una locanda nei pressi della stazione di posta, Idi di marzo dell'anno 1770. Un ragazzo di quattordici anni, salda la mano, pochi i ripensamenti, compone il suo primo quartetto. L'avvio del primo movimento, un adagio in sol maggiore, lascia stupefatti: un incedere di viola e violoncello, lento, piano, austero, ieratico. Sulla partitura finale, il padre che ha aggiunto abbellimenti, appoggiature, trilli scrive: «15 di Marzo alle 7. di sera di Amadeo Wolfgango Mozart».Dal Quartetto di Lodi a quelli Viennesi e ai Prussiani, passando per i celebri sei affidati almaestro Haydn perché sia loro «Padre, Guida, ed Amico!» , Sandro Cappelletto disegna con piglio sicuro la traiettoria dei ventitré quartetti per archi che Mozart compose dal marzo 1770 al giugno 1790, proiettandola sullo sfondo della Vienna del secondo Settecento: umori e ultimi fulgori del Secolo dei Lumi che va spegnendosi si alternano così sulla pagina per dar conto delle ispirazioni e dei contrattempi, delle intuizioni e delle vertigini, di una tecnica straordinaria e del rapporto speciale che sempre Mozart sembrò avere con questo genere appena nato il quartetto, che traccia la propria origine proprio a Haydn e a Luigi Boccherini eppure già così diffuso.Biografia musicale e lucida analisi critica del genio di Wolfgang Amadeus Mozart, I quartettiè innanzitutto uno strumento fondamentale per accostarsi alla sua musica, insieme rivoluzionaria ed emblematica di un'intera epoca, nel cui suono vive immutato e immortale lo spirito dell'arte.