Nato a Gerusalemme nel 37 d.C. Flavio Giuseppe discendeva da una famiglia di grandi sacerdoti ebrei. Per qualche tempo diresse la resistenza del suo popolo contro i romani, poi cadde prigioniero, collaborò con i nemici, predisse l'acesa al trono di Vespasiano; e per tutta la vita fu combattuto fra il profondo amore per il Dio d'Israele e la convinzione che la Provvidenza aveva ormai scelto l'immenso, maestoso e armonico impero Romano. La Guerra giudaica, scritto prima in aramaico poi in greco, è uno dei libri più drammatici della storiografia universale. La prima parte del libro è dedicata ai delitti che funestarono la famiglia di Erode; e l'intreccio fra la passione per il potere e gli amori e odii ugualmente sanguinari fra parenti, ricorda la tragedia storica di Shakespeare. Ma il cuore dell'opera è la lotta del piccolo popolo ebreo, guidato dalla fazione degli Zeloti, contro le legioni di Vespasiano e di Tito. Una delle più terribili tragedie della storia di ogni tempo rivive davanti ai nostri occhi: esempi di coraggio disperato, di straordinaria astuzia guerriera e di folle fanatismo rivoluzionario: scene di battagli, lunghissimi assedi, fame, saccheggi, prigionieri crocifissi, inermi massacrati, fino al momento in cui il tempio, simbolo della tradizione ebraica, viene avvolto dalle fiamme di un incendio inestinguibile. Edizione con testo a fronte.