Gli eroi di questo romanzo avvincente si chiamano Marco e Ardach. Sarebbero fratelli, o meglio, fratellastri, perché il primo è figlio del potente patrizio romano Caio Cedicio e della sua legittima consorte, mentre l'altro è stato partorito da Tara, una concubina originaria della Gallia. In realtà questi due ragazzi, coetanei, entrambi belli, intelligenti, fieri, l'uno bruno l'altro biondo, come veri e propri campioni della razza delle loro madri, per la legge romana non hanno niente in comune. Uno è il figlio del padrone, del dominus, e sarà dominus a sua volta, l'altro è uno schiavo, poco più di uno strumento dotato di voce.
Eppure il legame di sangue si fa sentire con forza, nonostante Ardach poco alla volta cominci a sentire stretti i suoi panni servili e Marco tenti invano di ottenerne dal padre comune la liberazione. Il solco che la società, la legge, il comune sentire hanno scavato tra loro non può che approfondirsi e, quando entrambi si innamorano della stessa ragazza, diventa un baratro. Lei si chiama Elettra ed è una schiava protetta da Milone, schiavo a sua volta nella famiglia di Caio Cedicio. Un servo particolare, Milone, greco di nobili origini che per maturità e cultura occupa un ruolo di grande prestigio all'interno della famiglia. Drammatico nello sviluppo degli eventi, ricchissimo di scontri, di battaglie, di grandi scene di massa - quando Ardach raggiunge le truppe di Spartaco - e di colpi di scena, Dominus rappresenta però, prima di tutto, uno straordinario spaccato della famiglia romana. La gerarchia degli schiavi - che distingueva coloro che esercitavano i lavori più pesanti da quelli addetti alle umili mansioni domestiche e dagli intellettuali di alto rango, medici, filosofi - e i rapporti tra i membri della famiglia ricompongono ai nostri occhi un interessantissimo, inedito mosaico di affetti e di odi, di solidarietà e tensioni che Emma Pomilio descrive con assoluta fedeltà al vero storico, ma con finezza e con partecipazione tutte moderne. Il risultato è un romanzo che coniuga azione e introspezione, il pubblico e il privato di un mondo così lontano eppure ancora tanto vivo nella memoria e nell'immaginario.