Sullo sfondo di una Venezia insolitamente primaverile, il giovane Emanuel Nissim va alla difficile ricerca della propria identità di uomo e di ebreo, dell'amore, del suo significato. In contrapposizione a lui, la vecchia zia aristocratica, Regina Jesurum Friedenberg, che paradossalmente, con i suoi ottant'anni, rappresenta la gioventù, le certezze, il coraggio, simboleggiati dalle fulgide giornate di maggio in cui è ambientato il romanzo.