Nessuno meglio degli antichi riesce a spiegarci il mondo di oggi. Cleopatra, la regina egizia che ha saputo trasformarsi in un'icona immortale, può insegnarci le regole del marketing più di tanti incravattati consulenti aziendali. Il mito della mela della discordia getta una luce tutta nuova sul matrimonio di William e Kate (e le natiche della cognata Pippa). Venere, che splendida si erge da una conchiglia, dà lezioni di vera bellezza alle scollacciate divette della TV. Le tragedie di Shakespeare ci fanno riflettere sui nuovi mezzi di comunicazione (cosa sarebbe successo se Giulietta avesse avuto il cellulare?). Omero può farci capire come i mass media raccontano la guerra, Giulio Cesare e Alessandro Magno come i politici usano la comunicazione, con illuminanti paralleli fra il nodo di Gordio e il taglio dei nastri. E poi le piramidi e i tronisti, Facebook e il fiume Lete, il Discobolo e Francesco Totti... Nessuno meglio di Michele Mirabella, il "professore" della televisione italiana, esperto e appassionato di cultura classica e docente universitario di sociologia della comunicazione, poteva fare un libro come questo. Nell'atmosfera divertita di un simposio d'altri tempi, con un'ironia che mai lascia il posto alla seriosità e alla noia, l'autore confronta i grandi miti del nostro passato e le piccole manie della nostra epoca. L'affascinante cortocircuito temporale ogni volta rivela uno spunto, mostra un guizzo, regala un lampo, un sorriso.
La nostra recensione
Michele Mirabella prende carta e penna virtuale e si mette dalla parte dello scrittore. Questa è quindi la sua prima volta e lo leggiamo volentieri nel libro, Cantami, o mouse. Il mondo di oggi spiegato dagli antichi.
Il libro si compone di 9 capitoli dai titoli curiosi e assolutamente attuali. Alcuni esempi: "Tra moglie e marito non mettere il mito" , dove la narrazione parte dagli dèi Windsor, concordi sulle nozze reali, e i mortali Middleton pure loro ovviamente e con tanto di esultanza concordi, eccome! Oppure il secondo capitolo "Venere e le divette" , in cui uno studente più avvezzo al culto gastronomico anziché a quello mitologico dichiara: "Venere? Chi? Quella nella cozza?" , riferendosi ovviamente alla Nascita di Venere. Oppure ancora in "Se Giulietta avesse avuto il cellulare" , in cui il tragico finale si sarebbe evitato (certo, la tragedia non sarebbe più stata tale) se Giulietta, anziché affidare la missiva in cui spiegava il come e il dove a frate Lorenzo, avrebbe informato il suo Romeo in tempo reale con un sms o una telefonata.
Insomma, Michele Mirabella, il professore della televisione italiana, nel suo esordio da divulgatore intrattiene con spirito, senza dimenticare la sua professione e riesce a coinvolgerci in lezioni interessanti e argute.
Valeria Merlini