"Questo libro, forse, lo comprenderà solo colui che già a sua volta abbia pensato i pensieri ivi espressi -o, almeno, pensieri simili -. Esso non è, dunque, un manuale. Conseguirebbe il suo fine se piacesse ad almeno uno che lo legga comprendendolo. Il libro tratta i problemi filosofici e mostra - credo - che la formulazione di questi problemi si fonda sul fraintendimento della logica del nostro linguaggio. Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere". Così inizia la prefazione di Wittgenstein al Tractatus che, edito nel 1921, costituisce, come è noto, l'unico libro filosofico che gli abbia pubblicato in vita. Il libro è un punto di partenza obbligato per chi intende percorrere il pensiero logico del secolo e inoltrarsi alla scoperta del filosofo che più seduce chi cerchi risposte a domande insoddisfatte, sul paino etico e su quello gnoseologico. Il volume è integrato da tutti gli altri scritti filosofici non postumi, dai Quaderni del periodo corrispondente all'elaboraione del Tractatus, e da un'amplissima bibliografia di e su Wittgenstein.