"Ho centrato questo libro sui secoli fra il X e il XIII, che costituiscono in una più ampia prospettiva un momento decisivo nell'evoluzione dell'Occidente", scrive J. Le Goff, ripresentando al lettore italiano questo suggestivo panorama della civiltà medievale. La forza creatrice di quei secoli, infatti, è all'origine di molte delle innovazioni tipiche del mondo in cui viviamo: dalla nascita della città all'affermarsi di un nuovo modo di trasmettere il sapere e di studiare, legato alle università; al tempo stesso, nuove tecniche vengono allora messe in opera, le mentalità cambiano e "si fanno strada nuovi atteggiamenti nei confronti del tempo, del denaro, del lavoro, della famiglia". Caratteristica dell'attività storiografica di Le Goff è proprio la capacità di tendere a una visione del passato che ce lo ripresenti nella sua globalità, al di là delle distinzioni tradizionali, dagli schemi che irrigidiscono e isolano solo taluni fenomeni. Lo studioso francese pensa che tale impostazione sia particolarmente necessaria per un'epoca e una società che forse più di ogni altra ha sentito l'esigenza di una vita totalitaria. Ma in questo modo ci troviamo davanti non solo a una narrazione densa ed affascinante, ma a una grande lezione di storia, che ci mostra nelle loro profonde interdipendenze i vari attegiamenti degli uomini.