Il libro ricostruisce la storia di un sistema di pratiche filosofiche che si proponeva di formare gli animi piuttosto che informarli, attraverso un lavoro su se stessi che coinvolgeva non solo il pensiero, ma anche l'immaginazione, la sensibilità e la volontà. Così interpretata, la filosofia diviene per gli antichi esercizio attivo, continua rimessa in discussione di se stessi e del proprio rapporto con gli altri, uno stato di liberazione dalle passioni, di lucidità perfetta, una maniera di vivere prima che un sistema di pensiero. Dal dialogo socratico e platonico a Epicuro, da Seneca a Epitteto fino all'età contemporanea, il libro esplora la centralità, il declino e l'intermittente ripresa di una dimensione riflessiva della storia del pensiero.
Avete presenti le solite, noiose, schematiche, scolastiche spiegazioni dei professori di liceo sulla filosofia antica? Metodologie che molto spesso ci portano a respingere, fino ad odiare questa inarrivabile disciplina?
Ecco, se volete leggere qualcosa che tratti il medesimo argomento ma da tutt'altro punto di vista, questo è il libro che fa per voi.
Socrate, Platone, Epicuro, Seneca, Epitteto, Marco Aurelio e molti altri trattati in maniera del tutto originale.
Il filo conduttore? Il fatto che le loro non fossero correnti di pensiero ma, ben al di là di come vengono presentati oggi, delle vere e proprie lezioni di vita, degli, come dice l'autore, esercizi spirituali.
Uniti tutti sotto questo meraviglioso ombrello spirituale ecco che i grandi classici del pensiero antico assumono tutta un'altra fisionomia, tutto un altro fascino.
Non è il solito libro di filosofia "professorale", ma è un racconto, un bellissimo racconto di come, dal V secolo a.C. fino ai primissimi secoli d.C., la filosofia, materia così bistrattata oggi, rappresentasse l'apice della conoscenza umana.
Consigliatissimo.
Lorenzo Repetto - 10/06/2014 17:12