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Morte a Breslavia - Marek Krajewski
Morte a Breslavia - Marek Krajewski

Morte a Breslavia

Marek Krajewski
pubblicato da Einaudi

Prezzo online:
15,50
Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente
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Breslavia, maggio 1933. All'inizio del Terzo Reich, quando i nazisti si infiltrano ovunque. Mentre la città continua a vivere la sua vita febbrile un'ombra di morte avvolge tutto. Una serie di omicidi efferati sembrano evocare un rito. Ed ecco entrare in scena Eberhard Mock, dalla morale ambigua, ma dalle idee chiare e dai fortissimi appetiti. In coppia con il berlinese Anwaldt, avvia un'indagine dai risvolti impensabili destinata a spaziare avanti e indietro nel tempo.
Un romanzo di enorme suggestione ci fa vivere nelle strade, i ristoranti, i teatri, le case altoborghesi, le tante lingue e genti di Breslavia, grande città europea. Un nuovo, inaspettato personaggio. Il cinico, bon vivant, formidabile commissario Eberhard Mock. Sul treno Berlino-Breslavia la baronessina Marietta von der Malten viene trovata assassinata con la sua governante e il capotreno. Quando Mock appare sul luogo del delitto la scena che si presenta è agghiacciante: la ragazza ha l'addome squarciato e da esso fuoriescono alcuni scorpioni. Sulla parete della carrozza, appare un messaggio tracciato col sangue e scritto forse in una lingua antica. Dalle magioni della vecchia aristocrazia cittadina ai nuovi bordelli frequentati dai nazisti, le indagini porteranno il commissario a ficcare il naso in tutti gli ambienti di una città che di lí a poco la guerra cancellerà dalla carta della Germania, trasformandola in territorio polacco.

La nostra recensione

"Morte a Breslavia" è il primo di una serie di gialli storici di Marek Krajewshi che hanno per protagonista il commissario Eberhard Mock. Vice capo della sezione criminale della polizia di Breslavia, Mock lavora in polizia dal 1899, (il romanzo è ambientato nel 1933) proviene da una modesta famiglia operaia, ma 'autentico aristocratico dello spirito', ha saputo crearsi un futuro comodo e privilegiato grazie al talento e alle giuste amicizie. E' un uomo non più giovane, intelligente e molto furbo, dalla morale ambigua e con grandi appetiti (ha un addome pronunciato), non soli alimentari. E' sposato, ma ogni venerdì sera passa diverse ore nella casa chiusa di Madama le Goef. Per difendere la sicurezza dello Stato si serve di mezzi non sempre convenzionali, e scrutando i volti e i gesti dei suoi avversari si vanta di riuscire a individuarne i punti deboli, che non esita a utilizza nel momento opportuno. Ora però il commissario si trova in una situazione molto difficile, e osserva con crescente preoccupazione i cambiamenti che la Gestapo ha imposto al suo commissariato. Ma è ancora un uomo potente ed è determinato a non mischiarsi con quegli sporchi assassini. E' sabato 13 maggio 1933, l'una di notte, quando la giovanissima baronessa Marietta von der Malten viene brutalmente uccisa sul treno Berlino-Breslavia. Nuda dalla vita in giù, ha il ventre squarciato, e dalle 'ghirlande di interiora' che fuoriescono dalla cavità addominale si muovono alcuni scorpioni. Con lei sono stati colpiti a morte anche la governante, la signorina Françoise Debroux trovata riversa sul divano con le calze abbassate, e un ferroviere. Sulla parete della carrozza l'assassino ha tracciato con il sangue delle baronessa un messaggio: due righe brevi formate da strani segni, appartenenti a una lingua antica, probabilmente orientale. Per individuare l'esecutore del brutale assassinio, che ha tutte le caratteristiche di un assassinio rituale, il Kriminalpolizie Eberhard Mock impiegherà ogni uomo e mezzo, ricorrerà al ricatto e al pestaggio, cercherà tra commercianti di animali, maniaci sessuali, sadici, feticisti, zoofili e conoscitori di lingue orientali. Non solo per un debito di riconoscenza nei confronti del padre della giovane, il barone Oliver von der Malten, ma soprattutto per tutelare la sua carriera, a rischio più che mai a causa delle frequenti intromissioni della Gestapo. La soluzione arriva troppo presto per pensare che possa essere vera. E infatti non lo è. La verità, scopriremo, è molto più inquietante e ha radici lontane nel tempo, all'epoca della quarta crociata... Il giovane Herbert Anwaldt, un poliziotto berlinese chiamato dallo stesso barone ad aiutare Mock, avrà un ruolo importante nella risoluzione del mistero. "Morte a Breslavia" è davvero un bel romanzo. Il suo autore, un professore di filologia antica, è un uomo colto e ben documentato che ha costruito una trama ricca di colpi di scena, ma anche di grandi emozioni. Breslavia ci appare così com'era prima che la Seconda guerra mondiale la spazzasse via: una città bellissima, vivace, ricca di grandi chiese, monumenti, piazze, ristoranti, teatri e case aristocratiche. Ma la mano di ferro del nazismo sul cuore dei breslaviesi sta cambiando inevitabilmente la città, e di lì a poco, la notte dei lunghi coltelli, un episodio appena accennato nel romanzo, precipiterà il paese nella spirale degli assassini legalizzati. Krajewshi è bravo a raccontare il male assoluto che si nasconde nell'ideologia del nazismo e a tratteggiare personaggi che non si dimenticheranno rapidamente, spesso maligni e sadici, del cui destino ci importa molto poco, o poveracci senza scampo schiacciati dalla violenza sfrenata del momento. Si salvano per miracolo dall'ingranaggio micidiale Mock e Anwald. -Raffaella Ciuffreda-

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli, mistery e noir » Gialli storici , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore Einaudi

Collana Einaudi. Stile libero big

Formato Brossura

Pubblicato 01/01/2007

Pagine 288

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788806188696

Traduttore V. Parisi

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