L'organigramma di un'azienda può diventare la regola di un gioco letterario: la richiesta di un aumento diventa per Georges Perec un balletto di ipotesi e alternative che mettono in movimento la scrittura. Se l'impiegato Mister X(avier) volesse chiedere un aumento al suo superiore Mister Z dovrebbe trovarlo nel suo ufficio, ma se anche lui è dal suo superiore, bisognerebbe aspettarlo nel corridoio, magari andando a fare due chiacchiere con Mademoiselle Y(olande), ma chissà se lei è o non è di buon umore, e inoltre non bisogna distrarsi perché non si vedrebbe il capo tornare in ufficio e, nello stesso tempo, non bisogna mostrarsi ineducati con la signorina. Ma se il capo è in ufficio, riceverà subito il subalterno? Senza contare altri fattori: il cibo della mensa, il giorno della settimana, le malattie infettive delle figlie di Mister Z... Sono davvero tante le possibilità, le biforcazioni che con la loro logica vorticosa e paranoica danno fuoco alle polveri di un testo segnato da una comicità irresistibile, che il Perec membro dell'Oulipo scrisse nel 1968, all'interno della sua felice esperienza di esploratore delle più disparate e funamboliche combinazioni del materiale verbale.