Così iniziano le riflessioni del signor Geiser, bloccato da una pioggia alluvionale e una frana in uno sperduto paesino del Canton Ticino. L'uomo, anziano, rimasto isolato e senza elettricità, si ritrova alle prese con piccoli e grandi problemi di sopravvivenza che prova a superare con curiosi espedienti mentre, con sistemi altrettanto singolari, cerca di esorcizzare il pensiero della vecchiaia che avanza e la paura della morte. Lo vediamo così impegnato a contrastare la progressiva perdita di memoria con graffiti e foglietti attaccati ovunque, per non dimenticare questioni cruciali come il significato delle parole escatologia e coerenza, il fatto che i pesci non dormono mai, i sintomi di un colpo apoplettico, o le nozioni sulla deriva dei continenti, l'estinzione dei dinosauri, e l'origine dell'uomo, avvenuta nell'Olocene, a cui farà seguito la sua più o meno prossima estinzione. Infatti, come il tentativo di tracciare un quadro completo del mondo non può arrestare l'oblio della vecchiaia, così tutta la cultura e la conoscenza dell'umanità non potranno impedirne la fine, allegoria estrema di ogni fragilità e debolezza. Contro questa consapevolezza si scontra la straordinaria resistenza del signor Geiser, a cui un Frisch sessantottenne affida il ruolo di protagonista nel declinare il tema portante della sua opera, lo scontro dell'uomo con se stesso e con una società minacciosa.