Harry "Coniglio" Angstrom, il più irriducibile rappresentante dell'americano-medio, è approdato a una prospera e appagante mezza età. L'America alla fine degli anni Settanta è in un periodo di inflazione galoppante e fiducia molto bassa, ma Coniglio si sente in gran forma e pronto, finalmente, a godersi la vita. Ha ottenuto la rappresentanza della Toyota per la città di Brewer, in Pennsylvania, e dopo ventitré anni di matrimonio è riuscito anche a farsi una ragione della presenza della moglie Janice accanto a sé. Tutto procederebbe dunque per il meglio se all'improvviso non ripiombassero nella sua vita prima il figlio ventenne Nelson, poi l'immagine di un'antica amante ricomparsa dal passato. Due eventi che costringono Coniglio a rimettersi in cerca, con il consueto modo un po' riluttante e ondivago, della sua quieta felicità. E noi a seguirlo, leggendo in tralice, nelle sue peripezie apparentemente banali e borghesi, le irrequietudini, i vizi e le virtù di un'intera nazione. Con un saggio introduttivo di Julian Barnes.
"Rabbit is Rich", terzo capitolo della saga di Coniglio Angstrom, è tra i romanzi di Updike quello che amo di più, quello in cui le le riflessioni dell'autore sulla vita, la morte, l'amore, il sesso e gli affetti si sposano al meglio con immagini quotidiane di rara potenza evocativa. Forse il capolavoro dell'autore.
vittorioc69 - 09/04/2015 15:07