Un almanacco di soluzioni inattese, di rivelazioni ironiche, di folgoranti incidenti del pensiero. Una scommessa allegra e audace sullo straordinario potere dei personaggi, delle storie, della letteratura. Voci che risuonano nell'oscurità di vagoni semivuoti, lampi che scaturiscono da frammenti di conversazione, profumi nascosti negli anfratti della memoria. I titoli di questa singolare raccolta - trenta scritti di tre pagine ciascuno rappresentano di volta in volta un genere diverso, in un susseguirsi di aneddoti, brevi saggi, racconti fulminei. Li popolano soprattutto figure femminili sfuggenti e indimenticabili, mentre a vicende drammatiche, o amare, si alternano situazioni comiche, sempre in un gioco di specchi tra realtà e finzione. A tenere tutto insieme, come in un mosaico, è una scrittura tersa quanto l'aria notturna, capace di svelare le verità celate nei dettagli dell'esistenza con una magistrale economia di parole. "Un monaco incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?" Il maestro gli diede un pugno in faccia".
Simpatica ed assai leggibile raccolta di racconti brevi sui fatti ed eventi della vita d'ogni giorno del nostro "io narrante", a volte divertenti, a volte seri quasi per richiedere una riflessione del lettore, sempre scritti con una prosa semplice, ma raffinata e scorrevole cui, peraltro, Gianrico Carofiglio ci ha abituati sia nei suoi scritti sia nelle sue pregevoli apparizioni televisive. Un libro che si legge con leggerezza e tanto godibile anche per la sua spigliata forma letteraria che, giunti alla fine si vorrebbe ricomunciare. Auguro alo scrittore una lunga carriera affinché possa continuare ad offrire ai lettori un maggior numero di questi piccoli capolavori.
ACHILLE IOVINE - 16/09/2022 21:28