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Terra. Riscoprire le nostre origini per costruire un futuro migliore - Federico Quaranta
Terra. Riscoprire le nostre origini per costruire un futuro migliore - Federico Quaranta

Terra. Riscoprire le nostre origini per costruire un futuro migliore

Federico Quaranta
pubblicato da Sperling & Kupfer

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Disponibile in 4-5 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
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Solo l'albero che ha coscienza delle proprie radici potrà permettersi di avere una chioma rigogliosa con rami molto estesi. Da anni Federico Quaranta gira l'Italia per raccontarne la bellezza e i sapori, scoprendo che dietro i prodotti d'eccezione che la nostra terra ci regala, si nascondono storie altrettanto eccezionali. Uomini e donne che hanno rifiutato di abbandonare i luoghi di origine, i mestieri antichi, la coltivazione di piante locali poco richieste o l'allevamento delle specie autoctone, e hanno scelto di restare e valorizzare secoli di conoscenza. Da soli, con il cuore al passato e l'occhio al futuro, si sono impegnati a riportare in vita le tradizioni e a consegnarle a noi oggi, forti e produttive. Come ha fatto Walter che, ripiantando un vitigno dimenticato dei Colli Tortonesi, produce uno dei migliori vini bianchi al mondo; o Luigi, uno degli ultimi maestri d'ascia di Genova, che sta trasmettendo il suo sapere a Kamal; o Manuel che crea un rarissimo pecorino in anfora. Da vero cantastorie, Federico Quaranta li ha incontrati, ha lavorato con loro e si è fatto raccontare le scelte di vita, in direzione ostinata e contraria, dimostrando che, con intelligenza e sensibilità, è possibile crescere in sintonia con la natura, amando e conservando - anziché distruggere - il nostro territorio. Basta seguire la vocazione scritta nel nostro dna e nella nostra storia: perché dove si trovano le radici c'è anche la linfa migliore per crescere.

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Terra. Riscoprire le nostre origini per costruire un futuro migliore gero1959

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voto 5 su 5 Federico ci regala una Terra di emozioni. Non un prontuario gastro-geografico ma un percorso passionale tra realtà diverse ma vere. Il libro, scritto con un taglio narrativo con inserti quasi didascalici, descrive le esperienze di viaggio di Federico Quaranta che racconta ciò che vede e ciò che vive. Il suo libro restituisce il suo essere figlio della madre terra e rende giustizia di un percorso di vita graduale e progressivo che lo ha condotto per mano alluomo Fede che è. Lo si vede accompagnato dallo sguardo del nonno tra le terre dellazienda, o nellultimo respiro del padre trasmutato e donato alla figlia come nella pregevole poesia di Andrea Ionata(*), mutuata come dedica. Passa disinvoltamente dalla gastronomia alla ecologia, alla storia, alla letteratura e alla tradizione appassionando il lettore che riesce a prendere fiato tra un capitolo e laltro. Federico Quaranta è quello che vedi. La sua passione per la Terra non è mestiere ma nasce con lui e sentirlo parlare è come leggerlo nelle pagine del libro che ha anche questo pregio: sembra proprio averlo davanti. Si ha limpressione, insomma, di assistere ad una delle trasmissioni a cui ci aveva abituato. Pregevoli alcune pagine come quelle che raccontano lAspromonte: Avvicinando lo sguardo si percepisce lattimo in cui la spiaggia diventa collina e le colline diventano montagne di natura incontaminata. Selvatica. La sua ammirazione per la natura è prorompente e sente subito il desiderio di non lasciarla dentro: La felicità è nulla se non è condivisa, e se non raccontassi quello che ho visto e vedo, mi sembrerebbe di aver vissuto solo un sogno o forse una grande illusione. Ma la Terra di Federico rimane sempre legata alluomo. La natura, lambiente, le produzioni hanno sempre qualcosa da raccontare negli uomini e nei personaggi che sono, di fatto, i tutori della memoria. Leggendo Federico vengono subito alla mente i versi di una poesia di Pablo Neruda che vale la pena ricordare: Perdono se quando chiedo di raccontare la mia vita è terra quello che racconto. Questa è la terra. Cresce nel tuo sangue e cresci. Se si spegne nel tuo sangue tu ti spegni. Dal libro traspare tutta la sua grande umiltà e la sua grande serietà. La stessa serietà che lo porta da sempre ad una rigorosa preparazione prima di affrontare una sua partecipazione da conduttore o da ospite in qualsiasi evento. Si può tenere Terra a portata di mano e rileggerlo magari accompagnato da un buon vino. Ogni rilettura sembrerà diversa. Ma le emozioni rimarranno le stesse. Quelle che nascono con te e vivono in te come la terra. E Federico Quaranta ce ne fa dono.
Terra. Riscoprire le nostre origini per costruire un futuro migliore gero1959

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voto 5 su 5 Terra, madre terra. Utero non finitamente fecondo. Madre sorella Terra essenza dellessere umano che si origina proprio dalla terra che diventa nutrimento di madre per i figli. Federico Quaranta è figlio della terra. Rispettoso da Comandamento. Il suo libro restituisce il suo essere figlio della madre terra e rende giustizia di un percorso di vita graduale e progressivo che lo ha condotto per mano alluomo Fede che è. Lo si vede accompagnato dallo sguardo del nonno tra le terre dellazienda, o nellultimo respiro del padre trasmutato e donato alla figlia come nella pregevole poesia di Andrea Ionata(*), mutuata come dedica. Federico ci regala una Terra di emozioni. Non un prontuario gastro-geografico ma un percorso passionale tra realtà diverse ma vere. Il libro, scritto con un taglio narrativo con inserti quasi didascalici, descrive le esperienze di viaggio di Federico Quaranta che racconta ciò che vede e ciò che vive. Passa disinvoltamente dalla gastronomia alla ecologia, alla storia, alla letteratura e alla tradizione appassionando il lettore che riesce a prendere fiato tra un capitolo e laltro. Federico Quaranta è quello che vedi. La sua passione per la Terra non è mestiere ma nasce con lui e sentirlo parlare è come leggerlo nelle pagine del libro che ha anche questo pregio: sembra proprio averlo davanti. Si ha limpressione, insomma, di assistere ad una delle trasmissioni a cui ci aveva abituato. Pregevoli alcune pagine come quelle che raccontano lAspromonte: Avvicinando lo sguardo si percepisce lattimo in cui la spiaggia diventa collina e le colline diventano montagne di natura incontaminata. Selvatica. La sua ammirazione per la natura è prorompente e sente subito il desiderio di non lasciarla dentro: La felicità è nulla se non è condivisa, e se non raccontassi quello che ho visto e vedo, mi sembrerebbe di aver vissuto solo un sogno o forse una grande illusione. Ma la Terra di Federico rimane sempre legata alluomo. La natura, lambiente, le produzioni hanno sempre qualcosa da raccontare negli uomini e nei personaggi che sono, di fatto, i tutori della memoria. Leggendo Federico vengono subito alla mente i versi di una poesia di Pablo Neruda che vale la pena ricordare: Perdono se quando chiedo di raccontare la mia vita è terra quello che racconto. Questa è la terra. Cresce nel tuo sangue e cresci. Se si spegne nel tuo sangue tu ti spegni. Dal libro traspare tutta la sua grande umiltà e la sua grande serietà. La stessa serietà che lo porta da sempre ad una rigorosa preparazione prima di affrontare una sua partecipazione da conduttore o da ospite in qualsiasi evento. Si può tenere Terra a portata di mano e rileggerlo magari accompagnato da un buon vino. Ogni rilettura sembrerà diversa. Ma le emozioni rimarranno le stesse. Quelle che nascono con te e vivono in te come la terra. E Federico Quaranta ce ne fa dono. (*) la poesia di Andrea Ionata è tratta dalla Antologia dei Poeti Contemporanei del Parnaso, edizione 2019, che viene stampata alla fine del Concorso Il Parnaso Premio Angelo La Vecchia

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