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Alessandro Spera, il più famoso scrittore italiano, è scomparso da dieci anni. Nessuno ha sue notizie dal giorno in cui ha fatto irruzione al matrimonio del suo grande amore Mallory InWonderland con il surfista australiano Toby Paramore, trucidando brutalmente gli sposi e tutti gli invitati.
Ma il suo decennale silenzio è rotto da un pacco che arriva nelle mani del celebre avvocato V.V. Contiene quello che tutto il mondo stava aspettando: la confessione di Spera. Però, ammonisce lo scrittore, per capire le ragioni che lo hanno spinto al folle gesto noto al pubblico come "il massacro di Barcellona" bisogna sciogliere tutta l'intricata matassa di fili e storie che lo ha portato in quella chiesa catalana armato di un mitra e di un machete.
Il lettore si trova immerso in un'autobiografia esagerata e rocambolesca che ripercorre la vita dissoluta di Spera, narratore inattendibile e irresistibile, dalle prime esperienze sessuali alla scuola materna ai mesi trascorsi nelle fila della Legione Straniera, dalle performance come pornoattore e gigolò del demimonde torinese fino agli anni del successo hollywoodiano. Sempre all'ombra di un amore maledetto e disperato. Per Mallory, la sua "Mel". Morbida, spensierata, esplosiva. L'amore della sua vita. La sua bomba a mano sul cuore.
Sostenuto da una prosa scintillante e ironica, piena di riferimenti letterari e pop, quello di Marco Cubeddu è un esordio dissacrante, capace di alternare i registri con una maestria sorprendente da parte di un autore venticinquenne. Pagine che mescolano il romanzo di formazione a quello picaresco e raccontano una grande storia d'amore e morte, mentre i grandi avvenimenti della nostra epoca si intrecciano con le vicende personali del protagonista: il G8 di Genova, l'11 settembre, il terribile incidente alla fabbrica torinese della Thyssenkrupp cui Spera si trova ad assistere come pompiere.
C.U.B.A.M.S.C. ci catapulta in un luna park di emozioni in cui, senza soluzione di continuità, passiamo da momenti di alta intensità emotiva a pagine esilaranti, all'insegna dell'umorismo politicamente scorretto tipico di cartoni animati quali "I Simpsons" e "South Park". Marco Cubeddu dà vita a una voce inconfondibile, a una scrittura in grado di rielaborare letterariamente l'immaginario della sua generazione.
Che ci sia qualcosa di diverso e insolito nella narrativa di Marco Cubeddu lo si comprende fin dal titolo del suo romanzo d’esordio C.U.B.A.M.S.C., acronimo brutale e rabbioso che apre l’orizzonte a una narrazione elettrizzante, spesso scorretta, audace e a volte romanticamente retrò. Insomma, siamo in presenza di una varietà di stili e di linguaggi che senza dubbio fanno di questo romanzo una lettura interessante. Il motivo essenziale - e mai da dare per scontato in letteratura - è che Cubeddu ha una storia da raccontare, idee da elaborare in forma di romanzo, che è finzione, invenzione, immaginazione e fantasia. E ne abbiamo a bizzeffe in questa storia di formazione criminale del famoso scrittore Alessandro Spera (quanto sarà lontano l’Andrea Sperelli d’annunziano?), responsabile della strage in cui fa fuori nel giorno delle nozze l’amore della sua vita, Mel InWonderland, il suo promesso sposo e una serie di innocenti invitati. Per poi sparire nel nulla, fino a quando dieci anni dopo viene ritrovato il solito manoscritto (qui più parodia che artificio letterario) che ci consegna la storia della sua vita e ci permette di leggere le gesta insane ed eroiche, insensate e smargiasse di Alessandro Spera, dalla sua tenera età (ne combina parecchie anche da piccolo, vedrete) fino al fatale incontro con Mel e alla serie scoppiettante di avventure che si susseguono con ritmo frenetico e che Cubeddu sa orchestrare con estrema vivacità. Un accenno al linguaggio: Cubeddu - a dispetto della giovane età - possiede già una scrittura articolata, profonda e a tratti colta (solo quando ci vuole), che sa calarsi con facilità sia nella gergalità popolare sia nell’ironia più sottile. Una prova d’esordio che ha il merito assoluto di muoversi con disinvoltura dal picaresco al surreale, dallo hard boiled al romanzo di formazione, miscelando alla perfezione il racconto, tanto inverosimile quanto plausibile - ma che importa? è tutta finzione.
Antonio Strepparola
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