"Non permettere loro di cambiarti" gli aveva sussurrato lei l'ultima volta che si erano visti, prima che lui partisse per la scuola allievi carabinieri ausiliari di Benevento. E non aveva permesso che lo cambiassero. Ma, suo malgrado, non sarebbe stato come la totalità degli altri ausiliari giunti a Catania prima e dopo di lui, l'ennesimo di tanti ausiliari che passano senza lasciare traccia. Per lui la cosa andò diversamente. Diventerò suo malgrado uno dei più conosciuti carabinieri della provincia di Catania. Negli austeri uffici del comando Gruppo ancora oggi si cita il suo nome come metafora di ascesa vertiginosa e caduta rovinosa.