Jim Morrison, artista tenero e violento, sciamano dionisiaco e fragile, non nacque musicista. Alla musica era arrivato per caso, spinto più dall'istinto e dai tempi che dalla tecnica o dalla passione. Amava soprattutto scrivere, coltivando il germoglio di poesia che sentiva in fondo a sé. Per levare alta la sua voce, scelse il rock e diventò il leader dei Doors, interpretando però quel ruolo diversamente dai cantanti dell'epoca. Nell'estate del 1971, al momento della tragica scomparsa, aveva scritto centinaia di pagine di poesia, aneddoti, epigrammi, saggi, racconti, soggetti e sceneggiature. "Tempesta elettrica" è lo straordinario testamento di un leggendario protagonista del rock. Un uomo che è stato anzitutto un poeta ispirato e illuminante.