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L'ultimo campo di battaglia. Revolution saga. 4.

Simon Scarrow
pubblicato da Newton Compton Editori

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1815. Da una parte Napoleone Bonaparte, dall'altra il duca di Wellington. Entrambi hanno lasciato il segno come comandanti militari e sono divenuti degli eroi agli occhi dei popoli di due nazioni potenti ed estese come Francia e Inghilterra Le loro vite per oltre due decenni sono corse in parallelo, simili ma distanti, le imprese vittoriose in terre straniere si sono succedute una dopo l'altra Bonaparte però è in crisi. Il suo progetto di conquista sta naufragando e gli avversari si coalizzano sempre più spesso contro di lui. Tuttavia l'imperatore è ancora convinto che la sua Grande Armata sia l'esercito più forte in Europa. Il duca di Wellington sa che lo scontro decisivo non può essere più rimandato e può contare sull'ampio contributo dei suoi alleati. Dopo diverse giornate di preparazione degli eserciti, arriva la data fatidica del 18 giugno. I due mitici condottieri si scontrano a Waterloo, in una battaglia che sarà ricordata per sempre nei libri di storia.

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Romanzi storici » Narrativa di Avventura » Storie di guerra , Romanzi e Letterature » Narrativa d'ambientazione storica » Avventura

Editore Newton Compton Editori

Collana Nuova narrativa Newton

Formato Rilegato

Pubblicato 27/09/2017

Pagine 700

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788822706270

Traduttore M. Eredia  -  R. Lanzi

1 recensioni dei lettori  media voto 4  su  5
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L'ultimo campo di battaglia. Revolution saga. 4. alessandro356

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voto 4 su 5 Capitolo finale dell'epopea del duca di Wellington e del generale Napoleone. Scritto in modo appassionante e con una buona ricostruzione storica. Nonostante i capitoli su Arthur mi siano piaciuti, in quest'ultimo libro sono rimasto più affascinato dagli eventi su Napoleone, in particolare la disastrosa ritirata dalla Russia. Tranne alla fine, nell'epica Battaglia di Waterloo, dove il punto di vista di Arthur è più interessante ed emozionante. Ci viene narrata la fase finale delle guerre napoleoniche e fin dall'inizio (battaglia di Wagram) appare chiaro che un po' alla volta i nemici di Napoleone stiano imparando a contrastare le sue tattiche e a metterlo in difficoltà. E con lui decadeva anche il suo impero. Alla fine, a Waterloo, emerge chiaramente come Wellington si sia rivelato uno stratega migliore portando alla vittoria un esercito inesperto, mal assortito e numericamente inferiore, mentre Napoleone comandava un'armata di veterani esperti. Leggendo non ho potuto fare a meno di pensare che fosse ipocrita da parte del corso avercela con Murat e gli altri marescialli per averlo tradito. Lui (e molti altri) non aveva forse fatto lo stesso con Luigi XVI, dopo avergli giurato fedeltà? Un traditore che si arrabbia perché viene tradito... In certi tratti la trama sembra correre troppo, trascurando alcuni eventi salienti o non considerandoli appieno. La narrazione della Battaglia di Lipsia in particolare è stata troppo sbrigativa, sminuendo la sua enorme importanza. Non viene neanche nominata l'invasione dello Stato Pontificio e la scomunica di Napoleone. Alcuni personaggi, presenti nel libro precedente, pare siano spariti nel nulla, non se ne parla e non viene spiegato il perché (ad esempio Luciano Bonaparte). Forse sarebbe stato meglio dividere quest'ultimo libro in due parti distinte, per dare il giusto spazio a tutto. Storicamente parlando, sebbene avessero un'ottica più conservatrice, non è assolutamente vero che i Borbone volevano tornare all'Ancien Regim. I francesi appoggiarono il ritorno di Napoleone solo perché con lui s'illudevano di poter tornare la potenza egemone d'Europa. E, tra l'altro, Maria Luisa non si trovava molto bene in Francia. Inoltre non sarebbe stato male avere cartine delle battaglie più importanti.

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