Il 31 gennaio 1944 Aristide Sarti chiese di essere arruolato volontario nell'ANR, ma prenderà servizio effettivo solo dopo qualche mese. Nel frattempo il 27 marzo 1944, si laureò in Economia e commercio all'Università di Bologna. Raggiunto l'obiettivo, Aristide poteva finalmente ritornare alla guerra. "Sono soldato, torno a fare il mio mestiere". La politica sembrava un ricordo lontano, bisognava essere operativi, audaci, rischiare e, se necessario, pagare di persona, per i propri ideali, anche quelli più scomodi.
L'ultimo volo dell'aquila. Storia dell'ultima missione del tenente pilota Aristide Sarti del 2° Gruppo Caccia dell'ANR
origgicarloliberoit - 22/12/2017 18:33
4/
5
Pur nella drammaticità degli eventi che travolsero il Tenente Pilota Aristide Sarti e i suoi commilitoni dell'Aeronautica Repubblicana,"L'ultimo volo dell'aquila - Storia dell'ultima missione del Tenente Pilota Aristide Sarti del 2° Gruppo Caccia della ANR (Eclettica Edizioni, collana Aerovie) si può definire un'opera avvincente perchè al lavoro di storico, l'autore Carlo Origgi affianca ed imprime pagina per pagina il desiderio di ricostruire tasselli di storia dimenticati per oltre sette decenni. Storia di militari ma soprattutto di uomini: il protagonista è un giovane aviatore classe 1917, studente di economia (si laurea in piena guerra con 105/1109 e pluridecorato ufficiale della Regia Aeronautica per brillanti e audaci operazioni in Nord Africa e Mediterraneo nel conflitto 1940-1943. Dopo una brevissima parentesi politica,c'è l'arruolamento nell'Aeronautica della RSI per continuare a difendere i cieli d'Italia in una Forza Armata che, fino all'ultimo, osserva ed adempie al giuramento di tutela dell'integrità della Patria e rifiuta ogni opportunismo e logica politica, evitando anche qualsiasi scontro sia con i "colleghi" della Regia Aeronautica di Brindisi, sia con le forze della Resistenza. Fino all'ultimo,cioè alla battaglia del 2 aprile fra una trentina di caccia italiani e una grossa formazione di bombardieri e caccia alleati durante la quale il Tenente Sarti e altri valorosi piloti perdono la vita. "Questo libro-afferma Marco Petrelli, Direttore della collana Aerovie - ha due meriti: quello di continuare a tenere accesi i riflettori della ricerca su pagine di storia troppo spesso considerate 'note', ma in realtà ancora da scrivere e il voler riaffermare che i soldati (gli aviatori in particolare) delle Forze Armate della RSI fossero mossi da reale denso del dovere e non da fanatismo ideologico come, purtroppo, per anni la storiografia 'ufficiale' e il 'nostalgismo' hanno cercato di far credere".
origgicarloliberoit - 22/12/2017 18:33