I testi dei quattro evangelisti canonici non cessano di sorprendere a distanza di millenni, e la materia che trattano è ancora fonte di interesse e di sorpresa. A spiegare questo paradosso è il valore non solo storico ma anche culturale, narrativo e letterario che i vangeli possiedono - è il talento che Marco, Matteo, Luca e Giovanni dispiegarono nella stesura dei loro "romanzi", campionari di figure, episodi, immagini che hanno ispirato generazioni e generazioni di artisti. A questo aspetto Giancarlo Gaeta ha dedicato il suo commento, un commento laico che intende evidenziare le fonti storico-culturali relative sia alla tradizione ebraica, sia alla tradizione ellenistico-popolare, e distingue il letterario dal teologico.
I vangeli. Marco Matteo Luca Giovanni. Testo greco a fronte
claudio - 04/12/2006 11:32
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Finalmente una traduzione fedele e rigorosa, che fa giustizia delle versioni ''ecclesiastiche'' preoccupate di anteporre l'ideologia alla pura presenza dei testi, già in sé portatori di una verità che si offre alla possibilità della fede. La stessa cosa Giancarlo Gaeta dovrebbe fare con l'Antico Testamento: un augurio che gli rivolgo.
Claudio da Milano
claudio - 04/12/2006 11:32