Da Castelgandolfo all'Arizona, e da qui fino ai limiti dell'universo, dentro i misteri delle origini e dell'evoluzione. Un affascinante viaggio di Riccardo Chiaberge in compagnia di due grandi scienziati: il cattolico George Coyne, gesuita e astronomo di papa Wojtyla, e il laico Arno Penzias, ebreo tedesco scampato ai lager e premio Nobel della fisica per la scoperta della radiazione cosmica di fondo. Quali sono le radici del secolare conflitto tra Chiesa e scienza? Può uno scienziato essere credente? E' davvero chiuso il caso Galileo? E che argomenti hanno i nemici di Darwin? Sul filo conduttore di un appassionalo scambio di idee, il libro racconta fatti, luoghi e personaggi simbolo alle frontiere tra ragione e religione: la Specola vaticana, la storia di Niels Stensen, il genio dell'anatomia fatto beato da Giovanni Paolo II, il bizzarro museo dei Creazionisti americani, le speranze del Concilio e il richiamo all'ordine di Benedetto XVI. I compagni di viaggio di Chiaberge divergono su molte cose: il Nobel non crede nell'esistenza di Dio e dell'anima, il gesuita considera il lavoro scientifico inseparabile dalla preghiera e dal rapporto col Creatore. Ma almeno su un punto Coyne e Penzias concordano: l'urgenza di un dialogo che superi fondamentalismo e ateismo dogmatico. Fede e scienza non sono incompatibili, devono rispettarsi a vicenda come due sfere autonome di pensiero, e la ricerca deve essere libera da condizionamenti ideologici e religiosi.
La variabile Dio. In cosa credono gli scienziati? Un confronto tra George Coyne e Arno Penzias
Anonimo - 04/01/2009 16:33
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Non è certo da leggere tutto d'un fiato, però è molto interessante per tutti quelli che sono curiosi e cercano delle risposte invece di credere supinamente. Il confronto tra il cattolico e l'ebreo sulle diverse espressioni della divinità a cui credono è proprio illuminante (anche se l'argomento è ostico, non c'è niente da fare!)
Anonimo - 04/01/2009 16:33