A Firenze si cammina volentieri con lo sguardo all'insù, meravigliati davanti alla bellezza del centro storico, all'eleganza dei palazzi, a quest'aspetto di museo vivo all'aperto che a ogni angolo rinnova la convinzione di aver sotto gli occhi una delle più belle città del mondo. D'altra parte, abbondano i libri sulla sua storia, sulle famose famiglie che l'hanno segnata e i loro palazzi, sulle chiese e i musei ricchi di opere d'arte come in nessun'altra città, sui giardini, su 'Firenze com'era' prima delle ferite lasciate dai successivi 'risanamenti', o dalla follia bellica, o dalle ricorrenti alluvioni. Vagando per il centro, mi venne un altro motivo di curiosità: i nomi delle strade, a volte davvero misteriosi per lo straniero, quali Via del Canto alla Quarconia, o Via di Capaccio o Via dell'Ardiglione, tutti sicuramente significativi se carichi di storia di varie epoche. Qui ancora non mancano gli stradari esplicativi, talvolta voluminosi, ma non trovavo un testo maneggevole, tascabile, comodo, da tirar fuori e aprire appena si passa da una strada all'altra, grandi viali o stretti chiassi bui che siano, per soddisfare questa curiosità. Così mi venne la voglia, anzi l'istinto di cominciare una raccolta d'informazioni toponomastiche (...). (R. R.)