Un anno imprevedibile e incantato ripercorso attraverso vite fantastiche e tragiche in cui, come nei frammenti di uno specchio, si fissano le speranze e le illusioni di un mondo che oscilla tra modernità e tradizione, futurismo e cubismo, espressionismo e impressionismo. La vita moderna corre veloce. Si può volare da San Pietroburgo a Berlino in sette ore e, a Detroit, Henry Ford avvia la prima catena di montaggio per la produzione di automobili. Sergej Djagilev medita vendetta contro la sua creatura, Vaclav Nižinskij, che ha cacciato dai Balletti russi per essersi dato a una donna. Isadora Duncan viaggia attraverso l'Europa per lenire il dolore causato dalla morte dei suoi due figli. Il 23 agosto, nel porto di Copenaghen, viene scoperta ufficialmente la statua della «sirenetta». Il più grande dandy del 1913, Gabriele D'Annunzio, impazza con le sue stranezze, mentre Kandinskij mette mano alla sua opera principale, Composizione VII. Il fisico Niels Bohr applica il calcolo delle probabilità ai film western e a Parigi l'artista Sonia Delaunay elabora con il poeta Blaise Cendrars l'audace idea del «simultaneismo». Alfred Agostinelli, autista e amante di Proust, abbandona il suo protettore e si iscrive a una scuola di volo sotto il nome di Marcel Swann, non sapendo di andare incontro a un destino infausto. A tirare le somme di quest'anno spettacolare è Paul Klee che nel suo diario scrive una chiusa strepitosa: «Il 1913 è un'eccezionale dichiarazione d'amore per l'arte».