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Descrizione
Lei usa il navigatore, lui lo stradario cartaceo; lei ascolta gli MP3, lui ama i vinili; lei cura la tosse con la bava di lumaca, lui con le medicine. Lei è Marta, venticinque anni. Lui, suo padre, è Pierluigi Battista, giornalista nato negli anni ´50 e autore di un libro in cui racconta cosa lo divide (moltissimo) e cosa lo unisce (l´amore per i libri, la musica, i musei) a sua figlia. Oggetti, film, canzoni, mode disegnano una mappa del mondo com´era e com´è diventato, trasformandosi in un´occasione per scoprire gli interessi, le scelte, i dolori, le speranze dei "millennials". Non per dire "eravamo meglio noi", ma "per amore, per stupore, per ironia, per il piacere di dire: ecco le poche cose che ho capito di mia figlia, quello che forse so di lei, e quindi di me".
Pierluigi Battista (Roma, 1955) è inviato ed editorialista del "Corriere della Sera", di cui è stato vicedirettore dal 2004 al 2009. Ha lavorato come inviato alla "Stampa" e come condirettore a "Panorama". Fra i suoi libri più recenti ricordiamo: La fine del giorno. Un diario (2013), I libri sono pericolosi, perciò li bruciano (2014) e Mio padre era fascista (2016).
"In questo libro (...) finalmente c´è un padre che dice: noi restiamo qui, ma voi andate pure avanti, diteci com´è, che vista si gode da lassù".
Il Foglio
"Va detto che questa Marta letteraria (poco importa quanto corrisponda al vero) è irresistibile".
Corriere della Sera