Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
Michela Murgia, nata a Cabras in Sardegna nel 1972, è una delle voci più originali e poliedriche della cultura italiana contemporanea. Scrittrice, attrice, drammaturga, presentatrice e speaker radiofonica, Murgia si è sempre distinta per la passione e impegno che infondeva in ogni suo progetto. La sua carriera è iniziata quasi per caso: mentre lavorava in un call center, decide di raccontare le difficoltà degli operatori telefonici attraverso un blog, da cui nascer
Romanzo che dovrebbe entrare in tutte le case, uno di quei classici da tenere e rileggere dopo tempo per scoprirci altro. Michela Murgia racconta la sua terra così vividamente che sembra di sentire il profumo del mirto! L'argomento peraltro è sempre attuale e sempre controverso, ci fa riflettere , commuovere, inquietare. Bellissima l'idea di far parlare Maria in prima persona, ci racconta la storia attraverso i suoi occhi e ci fa scoprire piano piano la figura di Bonaria. Capolavoro.
Simona.
Accabadora
libreriamondadori_bicocca - 26/11/2024 23:00
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5
Accabadora è un romanzo straordinario che intreccia le profonde radici sarde di Michela Murgia con temi di grande attualità e impegno sociale. Attraverso la figura dell'Accabadora, incarnata dalla complessa e affascinante Bonaria Urrai, lautrice affronta con delicatezza e intensità il tema delleutanasia, inserendolo nel contesto arcaico e intriso di ritualità della Sardegna degli anni '50.
Al centro del racconto cè anche Maria, una figlia danima adottata da Bonaria, che ci guida in una riflessione sul senso della famiglia, dimostrando che il legame più profondo non è necessariamente legato a un corredo genetico, ma alla scelta e al sentimento.
Con una scrittura incisiva, Murgia consegna una storia universale e potente, che spazia tra vita e morte, amore e responsabilità. Accabadora si conferma come uno dei capolavori della letteratura italiana degli ultimi ventanni, imprescindibile per chiunque ami la grande narrativa.
(Mattia, Libraio Mondadori Bicocca)
Accabadora
mondadoriquasarvillage - 02/11/2024 09:42
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Libro intenso ed emozionante, che tratta tematiche estremamente attuali e affronta con coraggio i pregiudizi sociali. La penna di Michela Murgia non delude mai, capace di criticare con fermezza ed eleganza allo stesso tempo una società che deve ancora completamente crescere. (Benedetta, Mondadori Corciano)
libreria casalbertone - 09/03/2025 18:01
libreriamondadori_bicocca - 26/11/2024 23:00
mondadoriquasarvillage - 02/11/2024 09:42