Alla finestra ci si sta negli altri paesi per veder la gente che passa; in molte parti di Venezia ci si sta sopratutto per discorrere. E chi conosce questa città singolare non deve farne le meraviglie; parecchie delle nostre calli sono così anguste che la camera dell'inquilino dirimpetto è assai spesso la cosa che si vede meglio affacciandosi al verone; le finestre si aprono le une nelle altre e paiono strette in sodalizio di mutuo soccorso; tu guarda qui, io guarderò costà. In queste viuzze, d'inverno, le donne si ammiccano dietro i vetri, si salutano con la mano; nella buona stagione, appena possono, si appoggiano al davanzale e mandano innanzi quei dialoghi che non hanno nè principio nè fine, e che il nostro Goldoni coglieva sul vero.
il estratto (Capitolo I)