Il libro più bello che sia mai stato dedicato a una squadra di calcio, una squadra, come diceva il grande Gianni Brera, "squisitamente femmina": l'Inter. Tifare Inter, dice Severgnini, un suo fedelissimo supporter, significa infatti complicarsi la vita, tenere agli indiani o ai sudisti, essere un poco masochisti, inclini alla malinconia, pronti a sbottare d'ira contro la "Beneamata" (altro soprannome dell'Inter), salvo poi tornare a entusiasmarsi per una vittoria, forse bella quanto effimera.
Questo libro - un vero e proprio caso editoriale per il suo successo travolgente - nacque all'indomani del terribile 5 maggio 2002, data in cui l'Inter cedette all'Olimpico, sconfitta dalla Lazio, uno scudetto già vinto alla sua rivale di sempre: la Juventus. Un libro in cui rabbia, dolore, amore, tristezza, rimpianti e, nonostante tutto, ottimismo si mescolano al quel 'sense of humour' che ha reso celebre Severgnini. Un libro i cui protagonisti sono i giocatori dell'Inter, i loro dirigenti, i loro avversari, ma soprattutto i suoi tifosi: tifosi per i quali basta sostituire una lettera - la "enne" - per passare dall'interismo all'isterismo. Questa edizione è aggiornata al presente campionato 2002-2003 che vede ancora una volta l'Inter tentare di vincere uno scudetto dopo tredici anni di digiuno, spinta dal tifo e dall'amore dei suoi tifosi e dall'ironia dolce amara di Severgnini che dice: "Sappiamo di aver scelto un amore difficile: ma questo è il bello".