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Animazione e demenze. Memorie, emozioni e buone pratiche sociali
Animazione e demenze. Memorie, emozioni e buone pratiche sociali

Animazione e demenze. Memorie, emozioni e buone pratiche sociali


pubblicato da Maggioli Editore

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Che senso ha la cura di una persona affetta da demenza, che non può guarire" Che senso ha assistere chi sembra non riconoscere il ruolo delle persone coinvolte nella cura" Occuparsi di persone affette da demenza richiede competenze, capacità professionali, motivazioni. Richiede soprattutto una ricerca quotidiana del senso della cura, che va ben oltre i contenuti, le tecniche, i valori che esprime il sistema di welfare e in particolare le attività di diagnosi, terapia, assistenza. In questa ricerca è fondamentale il ruolo dell'animazione. L'animazione punta innanzitutto a dare senso alle relazioni fra le persone, ma si propone anche di sviluppare connessioni fra ambiti e contesti operativi diversi. nell'area delle demenze, rappresenta infatti un ponte fra interventi socio-sanitari e attività di miglioramento della qualità della vita, un modo per integrare buone prassi professionali e buone pratiche sociali (in cui è centrale il ruolo dei familiari, volontari e cittadini), un'alleanza fra servizi di welfare e altri contesti. In questa prospettiva, l'animazione diventa uno strumento fondamentale per promuovere un lavoro di squadra orientato a una condivisione di senso fra i molteplici attori che concorrono alla cura della persona affetta da demenza. Frutto della competenza professionale, dell'impegno e della passione in primo luogo di animatori qualificati, ma anche di tanti operatori, volontari, familiari, cittadini, il presente volume vuole mettere in evidenza l'utilità, l'efficacia e l'identità dell'animazione, cercando di andare oltre un semplice valore d'uso, per riconoscere e affermare il ruolo, la spendibilità, potremmo dire il valore di scambio che essa assume in particolare nell'area delle demenze. Vengono perciò proposti elementi teorici, strumenti metodologici e esperienze concrete. Si rivolge a operatori socio-sanitari, responsabili di organizzazioni non profit, volontari e familiari per promuovere, attraverso l'animazione, una più stretta ed efficace alleanza che dia nuovo senso alla cura delle persone affette da demenza. Walther Orsi sociologo, docente presso l'Università di Bologna, si occupa di ricerca, formazione e consulenza relative a politiche sociali, welfare, servizi socio-sanitari e progettazione sociale. Clelia D'Anastasio geriatra, responsabile della UOSD Geriatria Territoriale e del Progetto Demenze del Dipartimento delle Cure Primarie Azienda USL di Bologna. Rosa Angela Ciarrocchi sociologo sanitario, si occupa di sistemi informativi, valutazione e ricerca nell'ambito delle organizzazioni non profit ed è consulente presso l'Azienda USL di Bologna.

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